Dopo Silverstone la Fia ha pensato bene di ispezionare una delle monoposto principali della competizione: ecco cosa è successo.
Negli ultimi anni, complice anche un rinnovato interesse da parte del pubblico, quindi di una popolarità sempre maggiore, la Fia ha pensato bene di estendere il suo raggio d’azione e verificare con maggior frequenza la conformità delle monoposto che corrono in Formula 1.
Un’azione del tutto legittima, figlia della volontà di voler avere sempre chiara e nitida la situazione del momento. La Fia, tra le altre cose, adotta un rigido comportamento anche per via del mutamento del regolamento che avverrà tra due stagioni, nel 2026; il che fa ben capire il motivo per il quale le singole scuderie si stiano impegnando per non farsi trovare impreparate quando avverrà questo switch considerato storico.
Tra le azioni più basilari da parte della massima federazione motoristica mondiale, vi è senza alcun dubbio la verifica post gara delle monoposto. A fare le spese recentemente di questo controllo è stata la W15 di Lewis Hamilton.
In un documento chiamato ‘Post Race Check’, la Fia mette nero su bianco le sue analisi effettuate su monoposto scelte in modo casuale. I risultati raccolti dopo ogni gara vengono poi pubblicati macroscopicamente prima dell’inizio del nuovo weekend. Con tale manovra la Federazione intende tenere sempre il punto della situazione e capire come si “evolvono” le vetture visti i continui aggiornamenti che vengono sviluppati dagli ingegneri.
Nulla di più legittimo, ma nelle ultime settimane qualche sospetto sulla non casualità delle scelte ha cominciato a circolare all’interno del paddock. Non a caso, dopo il trionfo di Silverstone, a essere “presa di mira” è stata proprio la monoposto vincitrice: la Mercedes W15 di Hamilton. Scegliere proprio l’auto vincitrice è stata una causalità?
Per molti no, per altri si. Il che fa capire quanto lavoro si dovrà ancora fare per mettere d’accordo ogni team in vista del cambio di regolamento, che si preannuncia epocale sotto ogni punto di vista. A questo si aggiunga anche che fino a questo momento non sono mai state sorteggiate, per essere ispezionate, vetture che sono “ai margini” della competizione (come Haas, Sauber, Aston Martin e Williams).
Ma questa scelta piuttosto curiosa di controllare sempre le monoposto che poi si rendono protagoniste durante il weekend, fa aumentare anche diversi sospetti, tutti legati al fatto che siano gli stessi top team a sollecitare la Fia a compiere determinate scelte per carpire meglio i segreti delle rivali. Siamo nel campo delle congetture, ma fino a quando la stessa Fia non chiarirà la faccenda ogni punto di vista è legittimo.
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