Il risultato che è arrivato oggi è il migliore di sempre per il golfista italiano, che può esultare dopo una bella prestazione: i dettagli
Sono settimane molto interessanti per i vari Tour che si disputano in giro per l’Europa e non solo. Il Team USA può esultare per la vittoria della Solheim Cup a sette anni dall’ultima volta. La squadra guidata da Stacy Lewis ha condotto la gara dall’inizio alla fine, trovando quindi la soddisfazione di sfatare un tabù che stava diventando un po’ troppo ampio da colmare.
Il bilancio, dunque, conta 11 vittorie del Team USA e 7 vittorie del Team Europa, con un pareggio nel 2023 e il titolo rimasto in Europa in qualità come squadra detentrice. Ma non è solo la Solheim Cup che ha tenuto impegnati gli appassionati in questi giorni. C’è anche un Challenge Tour da tenere sotto osservazione, visto che ci sono diversi golfisti italiani impegnati.
Su tutti c’è Stefano Mazzoli, che ha fornito il suo miglior risultato della carriera e il punteggio più alto degli italiani impegnati. E’ arrivato al secondo posto con 274 (72 64 67 71, -10) colpi nell’Open de Portugal at Royal Obidos, 23° evento della stagione dei 29 in programma sul Challenge Tour, disputato al Royal Obidos Spa & Golf Resort (par 71) a Vau Obidos, in Portogallo.
Mazzoli è stato superato per pochissimo da Matt Oshrine, statunitense, con 273 (70 65 69 69, -11). Il golfista azzurro è stato leader per le prime tre buche, segnato un birdie nelle prime nove e quindi è rimasto lì in vetta fino alla diciassettesima buca. Il sorpasso di Oshrine è avvenuto grazie all’unico bogey di giornata (71, par). E’ giunto alla tredicesima con cinque birdie e tre bogey poi proseguito in par il per il parziale vincente di 69 (-2), vincendo un assegno da 43.200 euro su un montepremi di 270 mila euro.
Per Mazzoli si tratta comunque del miglior risultato conseguito sul Challenge Tour in 43 presenze totali. E’ impegnato anche sull’Asian Tour, dove ha preso la carta alla Qualifying School. Dietro di loro Tapio Pulkkanen, finlandese; Deon Germishuys, sudafricano; Niklas Lemke, svedese; terzi con 275 (-9). Sesto posto per John Parry, inglese; Jiri Zuska, ceco; Robin Williams, sudafricano; Oliver Lindell, finlandese; con 276 (-8).
Al sedicesimo posto Gregorio De Leo con 279 (71 70 71 67, -5), che ha guadagnato ventisei posizioni con sei birdie e un doppio bogey, un bel giro conclusivo in 67 (-4). Scivolato dietro al 67° posto Pietro Bovari con 290 (70 69 73 78, +7). Fuori al taglio Filippo Bergamaschi, 109° con 146 (+4) e Luca Cianchetti, 127° con 148 (+6).
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