Clamoroso il dato statistico emerso su Jannik Sinner dopo l’ennesima vittoria di questo inizio di stagione: l’azzurro non sbaglia un colpo.
Bisognerebbe iniziare a chiamarlo ‘L’uomo dei record’. Già perché ormai Jannik Sinner, fresco vincitore della battaglia – che alla vigilia non si configurava tale – contro Tallon Griekspoor in sedicesimi di finale al Miami Open – stabilisce sostanzialmente un primato dopo ogni partita disputata. Dopo ogni vittoria messa in cascina.
E così, dopo esser salito sul podio all-time dei tennisti con la miglior percentuale di affermazioni dopo i primi 75 incontri disputati nei tornei Masters 1000 – traguardo raggiunto ad Indian Wells – l’altoatesino nella kermesse in Florida è stato già protagonista di un altro record.
Nelle ultime 52 settimane il nativo di San Candido è infatti il giocatore che ha ottenuto più giochi vinti nei suoi turni di battuta, con una percentuale pari all’89%. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Uno dei tanti nuovi primati di un giocatore arrivato perfino a vincere 36 degli ultimi 38 match disputati. Jannik, prima della sconfitta al BNP Paribas Open contro Carlos Alcaraz ha messo in fila 16 vittorie consecutive nel circuito (19 considerando la Coppa Davis): il miglior italiano prima di lui, come striscia vincente, era stato Adriano Panatta, fermatosi a 12 nell’anno di grazia 1976.
Già, gli italiani. Messi in fila i suoi illustri predecessori (manca solo vincere un altro Major per eguagliare Nicola Pietrangeli), Jannik è solito ‘strapazzare’ i suoi connazionali anche negli scontri diretti nel circuito ATP. Leggere per credere.
Nel match di esordio a Miami, il fenomeno della Val Pusteria ha incrociato la sua racchetta con quella di Andrea Vavassori, lo specialista in doppio entrato anche nel tabellone del singolare. Al termine di una gara sofferta il giusto (6-3 6-4 il punteggio finale) è stata aggiornata una statistica che la dice lunga sull’evidente superiorità del 22enne nei confronti dei suoi connazionali.
Sinner ha incamerato la 12esima vittoria di fila in 12 incontri al cospetto di altri tennisti azzurri. Implacabile. Jannik vanta ben 4 vittorie ai danni di Lorenzo Sonego – suo amico nonché ormai compagno di doppio – che ha incrociato la sua strada a Montpellier, Halle, agli Us Open e Vienna, mentre due sono i successi su Lorenzo Musetti, affrontato ad Anversa e a Monte Carlo.
Oltre all’ultima con Vavassori, le altre vittorie sono arrivate contro Stefano Travaglia in finale all’ATP di Melbourne, contro Gianluca Mager al Roland Garros del 2021, contro Fabio Fognini agli Internazionali d’Italia di Roma, nel 2022, su Franco Agamenone e su Matteo Berrettini, sfidato e battuto la scorsa estate in Canada, nel torneo di Toronto.
Insomma, Sinner, oltre che un punto di riferimento per gli altri tennisti italiani, è una sentenza quando si tratta di dimostrare, sul campo, chi sia il più forte. E di dubbi, allo stato attuale, ce ne sono davvero pochi.
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