La Juventus si trova nella stessa e identica situazione della Cremonese. I tifosi del club di serie cadetta sono sconvolti: ecco perché
La Juventus e la Cremonese hanno una cosa in comune con i tifosi grigiorossi colti di sorpresa. Se da una parte è vero che la squadra viaggia a gonfie vele dopo aver ritrovato una certa serenità, è altrettanto vero che si sono verificati in passato una serie di situazioni ai limiti del dramma.
Per fortuna però, tutto questo sembra essere finito. E sembra che i tempi duri siano terminati anche per la Cremonese: ecco perché.
La Cremonese torna a sorridere
Di recente i tifosi della Cremonese sembra aver ritrovato il sorriso, sia a livello sportivo che a livello societario. In Serie B la squadra si trova attualmente in quinta posizione, con un bottino di punti composto da quattro vittorie ed un pareggio nelle ultime cinque partite giocate. Numeri che dimostrano l’ambizione del progetto della dirigenza.
Si registrano delle soddisfazioni importanti anche a livello societario, grazie ai numeri macinati nei mesi scorsi. Nonostante la retrocessione arriva con qualche giornata di anticipo, il club ha chiuso il 2023 con un’ottima notizia circa l’utile prodotto nei periodi precedenti.
Il presidente Giovanni Arvedi, proprietario del club nonché imprenditore siderurgico di grande autorevolezza, è uno dei quei proprietari che antepone sempre il benessere del club al proprio. Il suo peso finanziario si sente eccome, con cifre che nella stagione 2022-2023 hanno portato la società a delle risorse economiche dal valore di oltre 40 milioni di euro.
Grazie a questo prezioso contributo il ricavo della Cremonese ammonta a circa 90 milioni, tutti quanti spalmati ovviamente nel corso degli ultimi quattro anni. Inoltre, malgrado la retrocessione sia stata un duro colpo al netto degli investimenti effettuati, l’utile ammonta a oltre 7 milioni di euro. Dati molto positivi, che sottolineano quanto il lavoro svolto dal patron Arvedi sia stato prezioso e determinante.
Avere una capacità di spesa del genere è tuttavia scollegato dai risultati sportivi, per quanto si intuisce che il momento di ritorno in Serie B sia una fase destinata a durare poco, se le cose dovessero continuare ad andare così. Rispetto al 2022 i costi sono saliti dell’oltre 150%, considerati gli investimenti che sono stati fatti proprio dalle holding intestate ad Arvedi.
Tutto ciò è stato fatto ovviamente per il bene del progetto, di cui si andrà a beneficiare in un secondo momento, magari in un potenziale ritorno immediato in Serie A.