Il prossimo 24 settembre si deciderà il presidente della Federazione Italiana di Golf per il prossimo quadriennio ma già si conosce il nome della persona scelta a coprire il ruolo. Sarà l’attuale presidente, Franco Chimenti, che di fatto è l’unico candidato. Sarà dunque poco più che una formalità l’elezione all’Assemblea nazionale convocata per il 24 settembre all’Hotel Michelangelo di Milano. Ci saranno anche alcune modifiche all’organico, in seguito alla riforma dello Statuto predisposta su indicazione del Coni da Giulio Napolitano, con i consiglieri nazionali che saranno ridotti da 16 a 11, comprendendo anche il presidente. Saranno formati da sette membri eletti dai circoli, due dagli atleti con un dilettante e un professionista e infine un tecnico.
Intanto Chimenti era recentemente intervenuto sul tema Golf e ecologia sono due mondi distanti? D’ora in poi dovranno necessariamente avvicinarsi, come battezzato dall’importante incontro di febbraio tra il presidente della federazione italiana, Franco Chimenti, e i gli esponenti di Legambiente, Wwf, Federparchi, Fai e Marevivo. Si legge troppo spesso di quanto questo sport sia uno dei più dannosi per l’ambiente, ebbene dopo questo accordo si andrà sempre più nella direzione dell’eco-golf nel pieno del rispetto della natura e della fauna. Ma cosa cambierà e come si agirà d’ora in poi, soprattutto nella realizzazione di nuovi campi e strutture?
E’ un importante accordo quello raggiunto e firmato dalla Federazione Italiana Golf nella persona di Franco Chimenti e delle principali Associazioni ecologiste all’Hotel Parco dei Principi, a Roma dove è stato annunciato un Protocollo d’intesa che impegna entrambe le parti per favorire il golf ecologico. Erano presenti Vittorio Cogliati Dezza di Legambiente; Stefano Leoni di WWF Italia, Giampiero Sammuri della Federparchi e Costanza Pratesi responsabile Ufficio Ambiente e Paesaggio del FAI. Da un lato la federazione italiana e dall’altra le associazioni ecologiste che andranno a collaborare per raggiungere gli obiettivi prefissati dal programma internazionale GEO (Golf Environment Organization) e che punta su un green ancora più green, come? Difendendo e tutelando il territorio, la natura con la flora e la fauna presenti, così da favorire anche un turismo più consapevole. La FIG avrà un ruolo attivo di coordinazione.
Dovrà infatti favorire o meglio dire fare in modo che tutte le associazioni e i circoli affiliati rispettino risorse e parametri irrinunciabili come l’assetto idrogeologico del territorio, ridurre al minimo l’uso di componenti chimici per il trattamento dei prati come fertilizzanti e fitofarmaci così da non abbattere la biodiversità, limitare l’uso di acqua e anche di energia dissipata. E dunque le varie sedi delle associazioni ecologiste che vi abbiamo elencato qui sopra andranno a collaborare in modo propositivo e attivo con ogni circolo per andare a soddisfare le richieste. E’ un confronto positivo che sulla carta sembra immediato ma che in fin dei conti non sarà così semplice da raggiungere, speriamo di essere contraddetti.