Il “Re” rischia di essere spodestato? Occhio al giovane rookie, i numeri sono impressionanti.
L’NBA è una lega straordinaria, che ogni anno sforna nuovi talenti incredibili. Nonostante il livello si alzi sempre di più, le stelle spuntano con una frequenza decisamente ridotta. Ed è per questo che quando ne nasce una, poi, prende tutta l’attenzione almeno fin quando non ne arriva un’altra dello stesso livello.
Ne sa qualcosa LeBron James, ormai da più di vent’anni volto della NBA. Dal 2003 sono tante le stelle che hanno calcato i parquet degli Stati Uniti, ma lui ha sempre avuto qualcosa in più che lo proietta sopra gli altri. E i dati parlano chiaro, oltre ai record che continua a stabilire, la sua 21ª stagione in carriera si sta chiudendo con una clamorosa media.
A quasi 40 anni il nativo di Akron accede al play-in con 25.6 punti di media, 7.2 rimbalzi e 8.2 assist. Attenzione, però, perchè c’è un giocatore che è arrivato in NBA con tutti gli occhi puntati addosso e, al netto del record di squadra, non ha deluso le aspettative.
Si tratta di Victor Wembanyama, francese classe 2000, che ha rubato la scena lasciando tutti a bocca aperta. Una prima stagione, già finita perchè i suoi San Antonio Spurs non hanno raggiunto nemmeno il play-in, dai numeri clamorosi.
71 le gare disputate su 82, con una media di 29,7 minuti giocati. E le statistiche? 21.4 punti, 10.6 rimbalzi e 3.9 assist a partita sono il biglietto da visita di Victor Wembanyama. Numeri strepitosi, soprattutto perché raggiunti con il 46.5% da due punti, il 32.5% da tre e il 79.6% ai tiri liberi.
Sommando tutto, comprese le 1.2 palle rubate a partita e le 3.6 stoppate, soltanto Kareem Abdul-Jabbar ha disputato una stagione con numeri migliori in ogni categoria, e l’ha fatto nel 1975/76, a 28 anni. Un’annata che lo piazzano al di sopra anche di LeBron James. Il “Re”, prima scelta al Draft 2003, con 20.9 punti, 5 rimbalzi e 6 assist, fu meglio del francese solo nell’ultimo dato.
La differenza vera? LeBron giocò circa 10 minuti in più rispetto a Wembanyama, 39.5 contro i 29.7 del francese. Numeri assurdi che testimoniano la nascita di una vera e propria stella. Ma i dati non si fermano qui: 11 le partite da 30 o più punti, con 43 doppie doppie, due triple doppie e solo tre gare (su 71) sotto la doppia cifra.
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