Clamoroso retroscena su Mancini e parole che faranno discutere: il grande ex vuota il sacco e parla anche di Maradona e di Vialli.
Un retroscena dietro l’altro, il racconto di un calcio che per certi versi non c’è più, e che di certo era legato ai sentimenti, a grandi storie con tifosi e compagni, ad ambizioni alte ma non ai soldi e ai contratti faraonici.
Emergono spesso queste storie, e raccontano meravigliosi spaccati di un’epoca in cui l’Italia dominava in lungo e in largo, vinceva grandissimi trofei e sfornava campioni. Annate che arrivarono dopo il grande successo nel Mondiale del 1982 e che hanno preceduto quello poi vinto da Lippi, in cui la nazionale sfiorava altre imprese, e i club macinavano successi. Erano anni in cui l’Italia era meta preferita per tanti calciatori in arrivo dall’estero, alcuni dei quali faticavano anche a trovare spazio in un campionato in cui i talenti italiani erano calciatori di spessore mondiale.
Ecco quindi che le storie da raccontare sono tante, e una di queste coinvolge anche l’ex commissario tecnico della nazionale azzurra. All’epoca era la stella della Sampdoria, e insieme a Vialli scrisse pagine epiche di un club che ora soffre in Serie B. In quella squadra c’era un calciatore che in una recente intervista ha svelato alcuni particolari, parlando non solo di Mancini ma anche di altri grandi campioni.
In una lunga intervista sul Corriere della Sera, Amedeo Carboni ha parlato della sua lunga carriera. La Samp, la Roma, altri grandi club e poi il Valencia. Poi tanti aneddoti sui tecnici e gustosi particolari sul mercato. Come quella volta in cui il terzino aretino, dotato di grandissima corsa e tanta qualità , e forse anche uno di quegli interpreti del ruolo che lo hanno modificato nell’esterno moderno, fu al centro di una clamorosa trattativa.
“Mi voleva anche l’Inter – ha ammesso Carboni al Corriere della Sera –, ma anche il Napoli di Luciano Moggi. Mi fece aspettare in sede per una mattina e io me ne andai. Lui mi chiese dove andavo, sottolineando che a Napoli avrei giocato con Maradona”.Â
La scelta però fu la grande Samp. “Era la squadra di Mancini e Vialli. Io e il portiere Pagliuca eravamo i piĂą giovani e in panchina c’era Vujaidin Boskov. Lo scudetto lo vinse l’Inter ma noi eravamo piĂą forti”, ha ammesso Carboni prima di svelare un retroscena proprio su Mancini.Â
“Vialli era giĂ avanti, era televisivo, bucava lo schermo. Peccato se ne sia andato così presto. Con Mancini invece non avevo un buon rapporto. Fu a causa sua che decisi di cambiare aria“. Carboni, che ora vive fra Arezzo e la Spagna, nazione in cui fu grande protagonista col Valencia, chiude con una previsione sulla Serie A. “L’Inter in pole, è troppo forte è ha un centrocampo fra i migliori d’Europa”.Â
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