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Lezioni di Golf: approccio a correre contro la sponda del green

Non sono riuscito a seguire per bene l’US Open, che è da poche ore terminato con la vittoria di Webb Simpson, purtroppo l’orario di trasmissione in TV era oltre le mie capacità psico-fisiche del momento e quindi sono solo riuscito a rubare qualche minuto di diretta qua e là tra un pisolino e l’altro. Un paio di cose però le ho notate, ad esempio la quantità di approcci che, forse come mai nel corso della stagione, anche questi grandissimi pro sono stati costretti a giocare per recuperare colpi al green poco precisi.

Prima buca del primo giro, partenza di Luke Donald, Lee Westwood e Rory McIlroy. Quasi incredibilmente tutti e tre sparano il secondo colpo troppo corto ed un po’ sulla destra della buca, finendo in un avvallamento sotto al green nel raggio di pochi cm uno dall’altro. Il primo a giocare è Lee Westwood che ha preferito un approccio a correre da giocare contro la sponda del green. Purtroppo la forza non è sufficiente e la palla rotola indietro fin quasi alla posizione originaria.

Al di là del risultato ottenuto da Lee Westwood, saper giocare un approccio di questo tipo è molto importante perché permette di risolvere parecchie situazioni che altrimenti sarebbero a dir poco impossibili.

Nel caso specifico dell’US Open appena giocato il motivo che sta dietro la scelta di molti giocatori nell’optare per una soluzione di questo tipo è senz’altro la durezza dei green che infatti ha reso la vita durissima anche a players che hanno proprio nel gioco corto una delle loro migliori armi.

Approccio a correre contro la sponda del green

Magari lo avrete visto giocare anche da qualche vostro compagno di gioco, a volte anche in modo del tutto involontario, ma non lo avete mai preso in considerazione. Si sono d’accordo con voi, non è particolarmente bello o d’effetto, ma fa il suo dovere ed è molto più facile da fare di quanto non sospettiate, ma soprattutto è tecnicamente molto più facile da fare rispetto ad una eventuale alternativa di volo con lob vari ed improbabili colpi con spin.

Il primo passo da fare è capire come potrebbe reagire la vostra palla al rimbalzo sulla pendenza. Come al solito la visualizzazione in questi casi è fondamentale, ma chi è alle prime armi può iniziare aiutandosi con le mani. Infatti prendete un po’ di palle e mettetevi in una situazione con il green più alto della posizione della palla e l’asta poco oltre la sponda in erba del green.

Provate a lanciare con le mani la palla contro la sponda per verificare come rimbalza e con quale forza e traiettoria dovete lanciare la palla per far si che riesca a superare la sponda ed a raggiungere il piano del green con la velocità desiderata.

Quanto appreso sarà fondamentale per capire che “forma” deve avere il vostro colpo. Giocate quindi sulla combinazione di traiettoria e forza più opportuna in modo da far si che il rimbalzo sulla sponda faccia il suo lavoro per permettervi di raggiungere il green e la bandiera.

Da notare che nel dubbio è quasi sempre meglio, ovviamente, sbagliare in eccesso, tanto per non far la fine di Westwood e veder rotolare la propria palla all’indietro.
Se la scelta ricade su un colpo molto deciso e basso fatevi aiutare dal bastone e giocate il colpo con un bastone con poco loft, eventualmente anche aiutandovi col collocare la palla indietro nello stance, ovvero la posizione dei piedi.

Attenzione nell’usare bastoni con troppo loft invece, anche se riuscite con lo swing o con il setup del corpo a produrre un colpo schiacciato questi avrà probabilmente un po’ troppo spin che a volte può rendere l’impatto della palla contro la sponda un po’ smorzato e quindi farvi ottenere un rimbalzo più “povero” del previsto.

È senz’altro un colpo che richiede un po’ di pratica prima di poterlo giocare con fiducia in campo, ma pur essendo poco appariscente vedrete che saprà togliervi d’impiccio da molte situazioni, anche considerando che gli errori che possono scaturire da una scelta di questo tipo sono sempre molto meno penalizzanti rispetti a quelli di un colpo giocato alto con lob o simili, anche questo è un aspetto tutt’altro che da sottovalutare.

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