Sono un grande appassionato di tecnologie e ciò mi porta a cercare di conoscere e sperimentare tutte le novità del settore, o almeno tutte quelle su cui riesco a mettere le mani. Questa mia passione non poteva essere esclusa dalla sfera lavorativa, infatti sono sempre stato molto attento a come poter sfruttare la tecnologia nelle lezioni di golf. Ricordo bene i miei primi anni da dilettante dove il massimo che si poteva sperare di avere era il “Graph Check” una sorta di Polaroid che scattava una foto ogni x decimi di secondo e stampava la sequenza del tuo swing. Ora per imparare a giocare a golf abbiamo molti più strumenti.
In tempi moderni un maestro di golf dovrebbe avvalersi di tutto l’aiuto possibile che la tecnologia è in grado di portare. Si, lo so, moltissimi grandi maestri del passato hanno ottenuto risultati prestigiosi, con il successo dei loro allievi, anche senza telecamere e pc, ma sono convinto che l’utilizzo di tali sistemi sia da un lato di aiuto al maestro per capire meglio o per confermare la sua analisi ed il suo progetto di swing, dall’altro è molto importante per l’allievo che si sente più sicuro, ha una comprensione maggiore di quanto gli viene detto ed ha spesso un feedback che le sole parole del maestro non possono dare.
Gli strumenti che più comunemente abbiamo a disposizione sono un PC ed il software per l’analisi video dello swing. Tra questi ho provato:
Swing in generale
- cSwing: è quello che di fatto usavo nelle lezioni, è economico, ha tutte le funzionalità che servono, pecca un poco nell’esportazione dei filmati che invece è utile per rilasciare del materiale all’allievo sul quale lavorare/praticare.
- V1 Pro
- Dartfish: molto bello, molto costoso, ottimo per gestire molti allievi, ha un’esportazione della lezione in formato flash che rende molto pratica la gestione di archiviazione delle lezioni degli allievi.
Analisi del putting
- TOMI Pro: provato ed utilizzato di persona, ottimo anche considerando il rapporto qualità prezzo, offre un’analisi precisa del movimento di putt, l’unica pecca sta nel fatto che sarebbe meglio utilizzarlo al chiuso.
- SAM PuttLab: il top, secondo molti, è quello che utilizzano i coach famosi per gli allievi pro.
Strumenti di feedback: quelli che permettono di far sentire al giocatore ciò che combina durante lo swing. Ho avuto la fortuna di conoscere Piero Goglio, responsabile di Golf Lab On Tour. Con lui è nata una collaborazione che ho trovato molto utile, i miei allievi erano molto soddisfatti ed hanno effettivamente migliorato lo swing o perlomeno hanno capito in modo molto più immediato cosa dovevano fare nello swing.
Golf Lab On Tour di fatto mette i suoi strumenti tecnologici al servizio del maestro. Quelli che ritengo più importanti sono:
- K-Vest: attraverso 3 sensori si vede esattamente come interagiscono le spalle ed i fianchi durante lo swing, ottimo per capire a fondo il delicato processo di inizio downswing, ma anche per capire il setup davanti alla palla. Sono infatti possibili diversi esercizi che permettono di trovare le giuste posizioni “sentendo” il proprio corpo piuttosto che cercando di azzeccare l’interpretazione di quanto dice il maestro.
- Balance Board Swingia: una pedana che registra la pressione del peso del corpo in relazione al movimento. Fondamentale per imparare a gestire l’equilibrio e per migliorare la solidità e la precisione dei colpi.
Strumenti da auto-didatta
- V1 Golf per iPhone: funziona discretamente, se siete possessori di iPhone potete farvi riprendere e rivedervi sullo schermo del telefono con avanzamento frame per frame e la possibilità di usare alcuni strumenti quali linee etc per vedere maggiori dettagli sul vostro swing
- My Personal Golf Trainer: sistema basato sulla console Wii e sulla sua Balance Board. Questo no l’ho ancora provato di persona, ma di certo a leggere sul sito e vedendo i video proposti sembra sia una buona risorsa da sfruttare a casa. Non credo molto nell’affidabilità dello strumento che dovrebbe tracciare o simulare lo swing del bastone da golf, ma la Balance Board per l’equilibrio e lo spostamento del peso potrebbe essere di per se più sufficiente per giustificarne l’uso.
Attenzione però, la tecnologia deve essere un aiuto per il golfista e non una mortificazione. Spesso vediamo dettagli del nostro swing che non comprendiamo e cerchiamo ad ogni costo di correggere quando invece dovreste ricordare che lo swing deve essere un sistema che funzioni al meglio, non un insieme di dettagli perfetti. Usare video e quant’altro per fare semplicemente un elenco di movimenti che canonicamente non sono corretti è, secondo me, la strada più veloce per smettere di giocare a golf. Vi basti pensare che spesso i giocatori del tour accettano di farsi riprendere in campo pratica con la telecamera a patto di…. non vederne il filmato.
Altra considerazione fondamentale, ritengo che per quanto sia tecnologicamente fattibile farsi lezione da soli sia comunque la scelta sbagliata. Non lo dico per difendere la mia categoria, ma per esperienza so che il maestro deve fare da filtro tra le mille informazioni che la tecnologia passa sullo swing di un allievo, in modo di riuscire a trasferire solo messaggi chiari, utili che siano di fatto applicabili e fattibili, tenendo per se tutte le altre considerazioni che servono per analizzare la situazione ma non ne sono la soluzione.
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