Sono un grande appassionato di tecnologie e ciò mi porta a cercare di conoscere e sperimentare tutte le novità del settore, o almeno tutte quelle su cui riesco a mettere le mani. Questa mia passione non poteva essere esclusa dalla sfera lavorativa, infatti sono sempre stato molto attento a come poter sfruttare la tecnologia nelle lezioni di golf. Ricordo bene i miei primi anni da dilettante dove il massimo che si poteva sperare di avere era il “Graph Check” una sorta di Polaroid che scattava una foto ogni x decimi di secondo e stampava la sequenza del tuo swing. Ora per imparare a giocare a golf abbiamo molti più strumenti.
In tempi moderni un maestro di golf dovrebbe avvalersi di tutto l’aiuto possibile che la tecnologia è in grado di portare. Si, lo so, moltissimi grandi maestri del passato hanno ottenuto risultati prestigiosi, con il successo dei loro allievi, anche senza telecamere e pc, ma sono convinto che l’utilizzo di tali sistemi sia da un lato di aiuto al maestro per capire meglio o per confermare la sua analisi ed il suo progetto di swing, dall’altro è molto importante per l’allievo che si sente più sicuro, ha una comprensione maggiore di quanto gli viene detto ed ha spesso un feedback che le sole parole del maestro non possono dare.
Gli strumenti che più comunemente abbiamo a disposizione sono un PC ed il software per l’analisi video dello swing. Tra questi ho provato:
Strumenti di feedback: quelli che permettono di far sentire al giocatore ciò che combina durante lo swing. Ho avuto la fortuna di conoscere Piero Goglio, responsabile di Golf Lab On Tour. Con lui è nata una collaborazione che ho trovato molto utile, i miei allievi erano molto soddisfatti ed hanno effettivamente migliorato lo swing o perlomeno hanno capito in modo molto più immediato cosa dovevano fare nello swing.
Golf Lab On Tour di fatto mette i suoi strumenti tecnologici al servizio del maestro. Quelli che ritengo più importanti sono:
Attenzione però, la tecnologia deve essere un aiuto per il golfista e non una mortificazione. Spesso vediamo dettagli del nostro swing che non comprendiamo e cerchiamo ad ogni costo di correggere quando invece dovreste ricordare che lo swing deve essere un sistema che funzioni al meglio, non un insieme di dettagli perfetti. Usare video e quant’altro per fare semplicemente un elenco di movimenti che canonicamente non sono corretti è, secondo me, la strada più veloce per smettere di giocare a golf. Vi basti pensare che spesso i giocatori del tour accettano di farsi riprendere in campo pratica con la telecamera a patto di…. non vederne il filmato.
Altra considerazione fondamentale, ritengo che per quanto sia tecnologicamente fattibile farsi lezione da soli sia comunque la scelta sbagliata. Non lo dico per difendere la mia categoria, ma per esperienza so che il maestro deve fare da filtro tra le mille informazioni che la tecnologia passa sullo swing di un allievo, in modo di riuscire a trasferire solo messaggi chiari, utili che siano di fatto applicabili e fattibili, tenendo per se tutte le altre considerazioni che servono per analizzare la situazione ma non ne sono la soluzione.
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