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Io seguo il golf professionistico da diverso tempo, dai Major, ai tornei sull’European Tour e sull’USGA, fino alla Ryder Cup. Ma da buon sportivo da poltrona quale sono non mi è mai capitata l’occasione di cimentarmi in un campo da golf ed utilizzare ad esempio un ferro 6. L’occasione è capitata domenica 24 giugno 2012, quanto sono stato invitato ad una lezione di prova al Golf Club Milano Parco Reale di Monza (MB), green diviso in tre tracciati immersi in un bosco secolare di grande fascino e peculiarità. In quel circolo golfistico era in corso l’Excellence Golf Trophy, torneo promosso da Nespresso e EA7 Emporio Armani. Vediamo insieme come si è comportato questo novizio golfista alla prima esperienza.
L’incipit non è stato male. L’istruttore che mi ha preso sotto la sua ala protettiva, il gentilissimo Alberto Giolla, mi ha spiegato come è composta una sacca da golfista, quali mazze contiene, e quale differenza c’è ad esempio tra i diversi ferri. La parte teorica della lezione è continuata poco dopo, quando siamo finalmente giunti al campo pratica. Li il maestro ha incominciato a spiegarmi l’impugnatura corretta della mazza, e mi sono reso conto di una mia dimenticanza non dichiarata imperdonabile: sono mancino! Subito Alberto è corso ai ripari procurandomi una mazza apposta per mancini, e dopo qualche momento di ilarità la lezione è ripartita.
Impugnatura, shaft, swing… ma quando si tira? Clamorosamente la voglia di provare era tantissima, ma ho mantenuto una calma apparente notevole cercando di carpire ogni singola nozione spiegata. Poi finalmente mi da il via per il primo tiro: ero conscio che la probabilità di ciccare la palla non erano basse, ma sono riuscito a sovvertire il pronostico e tac! pallina colpita!
Dopo i piccoli complimenti iniziali il maestro, ripetendo costantemente fino allo sfinimento la procedura di impugnatura e di posizionamento sulla pallina, mi ha fatto aprire sempre di più la rincorsa della mazza, in modo da colpirla con più forza. I primi lanci sono andati abbastanza bene, ma stavo solamente rimandando il momento del primo liscio alla pallina, che è puntualmente arrivato verso il quarto o quinto tiro.
Subito l’istruttore mi ha tranquillizzato sull’accaduto, esortandomi a fare meglio. Verso il decimo tiro mi sono posizionato sulla palla, mi sono concentrato con calma, parte la rotazione e bam! Rotazione perfetta, e palla che vola! Non credevo ai miei occhi: 150 metri di lancio, i complimenti di metà golf club, e un momento difficilmente dimenticabile.
La lezione va avanti senza intoppi, e in men che non si dica è già passata un’ora. Ringrazio Alberto Giolla per la sua pazienza e mi dirigo verso il Club House. Insieme a Nicoletta Depalo di Nespresso pranziamo in veranda, prima di fare un giro perlustrativo delle seconde nove buche del percorso in compagnia di Francesco Poncini di Golf & Turismo Events.
Finisce qui la mia giornata al Golf Club Milano. Saluto tutti e me ne torno a casa. I feedback non possono che essere positivi dopo una giornata del genere. La cosa principale da dire è che in televisione sembra tutto più facile e meno complicato, mentre quello che c’è da imparare, capire e fare in meno di un secondo di movimento sono tantissime. Comunque l’esperienza è da riprovare, speriamo al più presto.
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