Alex Zanardi è un simbolo dello sport nella sua accezione più pura. Lo dimostra per l’ennesima volta una testimonianza commovente dal mondo paralimpico
Quando si parla di sport, si pensa a una serie di valori che dovrebbe rappresentare: l’orgoglio, il senso di vittoria e rivalsa, l’autorealizzazione e il sentirsi parte di qualcosa di più grande, che va oltre il trionfo o la sconfitta e permette di godersi un percorso di vita.
Alex Zanardi è stato il testimonial più importante di questi sentimenti da anni, fin da quando la sua carriera ha avuto il via. Il terribile incidente del 15 settembre 2001 a Lausitzring, in cui perse le gambe, è stata solo l’ennesima occasione per ripartire e farlo con ancor più determinazione. Da lì in poi è diventato lo sponsor principale dello sport paralimpico, anche lì ottenendo risultati straordinari e avvicinando molte persone a questo mondo, ancora una volta come nuovo senso di un’esistenza, da vivere rigorosamente con il sorriso.
L’ulteriore incidente del 19 giugno 2020 in handbike è stato un duro colpo per tutti gli appassionati e per chi l’ha seguito in tutto il suo magnifico percorso: da lì in poi, ha dovuto subire diversi interventi chirurgici e una difficile riabilitazione, scomparendo dalle scene, ma restando l’icona di cui tanti hanno necessità.
L’ispirazione di Zanardi: una storia di riscatto paralimpico
L’ennesima dimostrazione è arrivata nelle ultime ore tramite la storia di Michele Grieco. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un paraciclista che, in seguito agli esiti di un osteosarcoma diagnosticato all’età di 12 anni, ha dovuto convivere con una protesi metallica alla gamba sinistra.
La sua vita è cambiata di conseguenza ma, proprio grazie a Zanardi, gli ha dato un senso diverso. Ora è uno dei testimonial di ‘Obiettivo 3’, progetto fondato proprio dall’ex pilota automobilistico nel 2017 per avvicinare le persone disabili al mondo dello sport. È stato presentato lo scorso 26 gennaio presso la clinica Villa Rosa di Pergine Valsugana, come un vero successo: il team ora conta 150 persone, non solo agonisti, ma persone che attraverso lo sport hanno nuovi obiettivi e possono godersi il loro riscatto.
Proprio Grieco, uno dei principali esponenti del progetto, ha dato una testimonianza strappalacrime su Zanardi: “Non mi piaceva fare sport, ma poi mia moglie mi ha iscritto di nascosto a un incontro con Alex Zanardi e da lì mi si è accesa una scintilla”. È solo una delle tante vite su cui l’ex pilota ha inciso, dimostrando di essere ancora una volta un campione umano, non solo in pista.