La disfatta ad Euro2024 ha portato Luciano Spalletti a ricostruire da zero la sua Nazionale per puntare più su giocatori alla Lamine Yamal.
Lo spagnolo ha incantato il mondo intero con prestazioni da urlo a soli 17 anni, cosa che ha portato le Federazioni di tutto il mondo a compiere un’importante riflessione: come mai in Spagna talenti del genere vengono fuori di media ogni tre anni mentre dalle altre parti no? Ecco che l’Italia si è decisa a sfatare questo tabù, ripartendo dal “suo” Lamine Yamal nel percorso di avvicinamento al Mondiale in programma nel 2026, competizione alla quale gli azzurri non si possono permettere di non partecipare.
La disfatta ad Euro2024 ha portato a parecchi spunti di riflessione non solo nella Federazione ma anche in Luciano Spalletti, pronto a puntare molto più sui giovani e sui quei calciatori disposti a lottare con le unghie e con i denti per la Nazionale, anche perché c’è una qualificazione al Mondiale da conquistare.
Prendendo spunto dalla Spagna campione d’Europa, l’Italia è un po’ come se dovesse andare alla ricerca del suo Lamine Yamal, giocatore che in realtà ci sarebbe e che Luciano Spalletti sarebbe pronto a convocare con la Nazionale maggiore, decisione che prese già in passato Roberto Mancini e che fece parecchio scalpore all’epoca. La situazione adesso si è completamente ribaltata, anche perché il movimento calcistico italiano ha bisogno di aggrapparsi a talenti e personaggi del genere per ripartire, ancora, una volta e per tutte.
Il calciatore in questione non poteva essere che il talento dell’Udinese, oggi al Losanna, Simone Pafundi, che intervistato da La Repubblica alla vigilia dell’inizio degli Europei di categoria in Irlanda, ha detto: “Non sono al livello di Yamal, è vero, ma con il lavoro lo posso raggiungere“.
Nel corso della sua intervista a La Repubblica, Simone Pafundi si è permesso di confrontare il percorso suo con quello di Riccardo Calafiori, passato anche lui per il campionato svizzero ma messosi in mostra ad Euro2024 al punto che su di lui si sarebbe fiondata una big mondiale come l’Arsenal di Mikel Arteta.
Ai taccuini del noto quotidiano nazionale, il talento dell’Italia U19 ha detto: “Il percorso mio e suo può essere simile. Lui lo ha fatto che era diciannovenne, io sono andato via a diciassette. L’ho incontrato a Coverciano a giugno, abbiamo giocato contro ma non ci siamo parlati, ci siamo solo salutati. Credo che lui sia di ispirazione per tanti ragazzi per quello che ha fatto”.
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