Svelato il trucco di Jannik Sinner: “Lo ha fatto subito dopo la partita”. Scoprite insieme a noi il ‘segreto’ del campione altoatesino.
Jannik Sinner è il volto vincente del tennis italiano: il 22enne altoatesino, dopo lo storico trionfo agli Australian Open, ha messo in bacheca anche il titolo dell’Atp 500 di Rotterdam.
Un successo, quello all’Open olandese, che gli ha consentito di salire sul podio del ranking Atp scavalcando quel Daniil Medvedev mandato al tappeto nell’ultimo atto dello Slam australiano, con il campione di San Candido che mette nel mirino la seconda piazza di Carlo Alcaraz.
Un’inarrestabile ascesa nell’Olimpo del tennis, quella di Sinner, che di certo è frutto dell’enorme talento di cui gli ha fatto dono Madre Natura, tuttavia anche un campione come il 22enne altoatesino si avvale di un ‘trucco’, qualcosa che fa subito dopo la partita, un piccolo segreto che ora è stato svelato.
Lo possono confermare le tante promesse mancate di cui è ricca la storia dello sport: per arrivare, come il ‘kid’ di Sesto Pusteria (anche se è nato a San Candido), ai vertici di una disciplina sportiva il solo talento non basta.
Il successo sportivo, infatti, è il ‘cocktail’ di diversi fattori: il talento, la disciplina, la costanza negli allenamenti, la preparazione fisico-atletica e la prevenzione degli infortuni.
Un aspetto, quest’ultimo, spesso colpevolmente sottovalutato ma che riveste un ruolo cruciale nei trionfi di un atleta come evidenziato da un esperto in materia come il dott. Angelo Bertelli, Direttore dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino, specialista in ortopedia nonché docente in numerosi corsi di chirurgia e artroscopia di caviglia e piede, nel corso della sua ‘chiacchierata’ con “Tuttosport”:
“Sottolineo ancora quanto sia importante il lavoro preventivo, legato al potenziamento muscolare e alla correzione delle anomalie posturali anche mediante l’utilizzo di plantari personalizzati”.
E per avvalorare la sua raccomandazione a non trascurare la prevenzione il dott. Bertelli cita quanto fatto da Jannik Sinner, un modello di cura del dettaglio in campo e fuori dal campo, al termine della trionfale cavalcata nel Major australiano, il suo ‘trucco’: “Il nostro numero 1 e attuale 3 del mondo si è portato verso il proprio angolo e si è fatto dare delle scarpe diverse da quelle usate in gioco, pronto a calzarle poco dopo”.
Un gesto, come precisa il dott. Bertelli, nient’affatto scaramantico o banale ma che è la testimonianza di “quanta attenzione venga data dal giocatore e dallo staff che lo segue a questi aspetti che non possiamo definire collaterali bensì parte della prestazione“. Insomma, si nasce potenzialmente campioni ma lo si diventa concretamente curando tutti i dettagli che non per nulla, come si suol dire, fanno la differenza, anche tra la vittoria e la sconfitta.
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