Altro lutto, l’ennesimo, nello sport italiano: questa volta i tifosi versano copiose lacrime per la scomparsa di una stella emergente.
Lo sport è gioia, emozioni, adrenalina che scorre nelle vene e nelle arterie a fiumi. Insomma, lo sport nella sua essenza più pura fa sentire vivi sia quelli che lo praticano, professionisti e amatori, sia quelli che si limitano ad ammirarlo, dal vivo o attraverso la tv e i diversi device.
Ma lo sport fa anche rima con salute e benessere. Del resto, ‘mens sana in corpore sano‘ , ‘mente sana in un corpo sano’, recita un popolare proverbio degli antichi romani i cui combattimenti tra gladiatori sono una forma embrionale dello spettacolo sportivo Eppure, da un anno a questa parte lo sport italiano è in lutto per i tanti, troppi addii, con l’ultimo in ordine di tempo che strazia il cuore dei tifosi e appassionati dato che ad andarsene per sempre è una stella emergente.
Mondo dell’ippica in lutto: nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Canberra, in Australia, dove era ricoverato dallo scorso 20 marzo in seguito alla rovinosa caduta, che gli ha procurato gravi traumi alla testa, mentre in sella ad Hasime era davanti a tutti nella corsa all’ippodromo di Thoroughbred Park, si è spento il promettente fantino sardo Stefano Cherchi.
Dunque, dopo due settimane di agonia, Stefano Cherchi, 23enne originario di Mores, comune in provincia di Sassari, e astro nascente dell’ippica, non ce l’ha fatta: troppo gravi le lesioni riportate nella suddetta terribile caduta.
A rendere nota la sua scomparsa è stata, con un post su ‘X’, la NSW Jockeys Association, che supporta i fantini e gli apprendisti del NSW, con la funesta notizia che è stata rilanciata dai media australiani. Considerato dagli addetti ai lavori un talento puro, Stefano Cherchi da pochi mesi si era trasferito in Australia, dove ha conquistato due vittorie e diversi piazzamenti, dopo l’esperienza a Newmarket, in Inghilterra, iniziata quando aveva solo 16 anni.
Oltremanica, sotto la guida dell’allenatore di purosangue Marco Botti, lo sfortunato 23enne ha ottenuto 106 vittorie che gli hanno regalato consensi e un’enorme popolarità, complici il suo carattere gioviale e la sua empatia, testimoniata dall’incredibile ondata di affetto e solidarietà che ha travolto la sua famiglia alla quale si stringono tutti gli sportivi e i tifosi, affranti e inconsolabili perché una stella emergente dello sport si è spenta troppo presto, prima ancora di poter brillare di tutta la luce di cui era dotata.
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