Lo sport italiano è commosso dalla perdita di una delle figure che hanno segnato la storia e fatto appassionare milioni di persone. Il cordoglio della nazione.
Ci sono figure che attraversano il tempo, entrano nella cultura popolare di un luogo e si convertono in leggenda. I retroscena che nutrono i racconti dei successi contribuiscono ad affascinare e creano un alone magico attorno a un personaggio, che resterà indimenticabile. Il dolore si è diffuso fra tutti gli appassionati sportivi, dopo la notizia della sua scomparsa. Il lutto ha colpito la famiglia del campione, dopo la notizia del decesso avvenuto nella sua casa di Castel De’ Britti nel comune di San Lazzaro di Savena, nei pressi di Bologna.
È venuto a mancare all’età di 84 anni Franco Tomba, papà dello sciatore alpino italiano da record, Alberto. Il mondo sportivo ne ha sempre riconosciuto la grande importanza nella carriera altisonante del figlio, capace di vincere 50 gare di Coppa del mondo in circa un decennio, tra il 1987 ed il 1998. Franco Tomba, che lascia altri due figli e la moglie, ha difeso lo sciatore fra le mille difficoltà e polemiche che non sono mancate. Si è prodigato affinché gareggiasse nelle condizioni più sicure, perché ciò veniva prima di qualsiasi medaglia.
“Franco è colui che ha fatto sì che Alberto diventasse il campione che tutti conoscono, ma lo ha fatto in modo elegante e con grande serietà“, ha affermato proprio a tal riguardo Flavio Roda, grande amico della famiglia Tomba e presidente della Federazione italiana sport invernali. Un uomo silenzioso ma incisivo, che è stato dietro le quinte il vero segreto del successo di ‘La Bomba’.
Lutto nel mondo dello sport italiano: tutti commossi per un’icona della vittoria
Tante sue prese di posizione a difesa e sostegno del figlio hanno scritto la storia dello sport italiano, come quando nel 1995 dichiarava: “Se Alberto si mette al cancelletto della partenza di un superG, io mi sdraio sulla neve e gli impedisco di scendere, a meno che mio figlio non mi passi sopra. A noi, della Coppa non ci frega niente, se per conquistarla si devono rischiare le ossa“.
E infatti la sua determinazione è stata un impulso fondamentale per Alberto Tomba, affinché sentisse di poter realizzare imprese impensabili a tal punto da aver reso popolare nella sua carriera uno sport in qualche modo di nicchia rispetto – ad esempio – al calcio.
Tutti seguivano le imprese di Tomba e l’assessore allo Sport del Comune di San Lazzaro di Savena, Luca Melega, conferma le sensazioni sul padre del grande campione italiano: “Da sempre sostenitore dei successi del figlio e del nostro territorio. Con lui se ne va un pezzo importante di San Lazzaro e di Castel de’ Britti“.