Continua il momento magico di Matteo Manassero: il grande risultato nel DP World Tour lo proietta sempre più in alto nel ranking.
La Ryder Cup 2023 ha incoronato l’Europa, che si è rifatta della pesante scoppola di due anni prima, e a Guidonia è stata festa grande. Oggi però la classifica mondiale incorona un giocatore statunitense, anche se gli europei sono lì e Matteo Manassero risale prepotentemente.
In attesa dei nuovi verdetti che arriveranno con i Major stagionali, a cominciare dal Masters di Augusta al via giovedì 11 aprile, il re del ranking continua ad essere Scottie Scheffler. Il nativo del New Jersey ha messo insieme un mese di marzo magico. Due vittorie pesanti, nell’Arnold Palmer Invitational e nel Players, poi ci è andato vicino anche domenica scorsa allo Houston Open.
Anche in questo caso, è una sfida aperta Stati Uniti-Europa, perché a seguirlo troviamo il nordirlandese Rory McIlroy e lo spagnolo Jon Rahm che da gennaio gioca sul LIV Tour. Un circuito che non assegna (almeno per ora) punti nella classifica mondiale e quindi prossimamente è destinati a scalare posizioni.
Nel top ten, sotto i primi tre, altri due statunitensi, Wyndham Clark e Xander Schauffele, seguiti dal norvegese Viktor Hovland, dagli altri nord americani Patrick Cantlay e Brian Harman. A chiudere, lo svedese Ludvig Aberg e l’altro giocatore a stelle e strisce Max Homa. Tutti giocatori di Ryder Cup, nel 2023 ma probabilmente anche il prossimo anno.
Per Scheffler quella appena cominciata è la settimana numero 81 in testa alla classifica mondiale e con il vantaggio accumulato durerà ancora a lungo. Ma resta irraggiungibile il record di Tiger Woods che in carriera è rimasto in cima a tutti i colleghi per ben 683 settimane.
Manassero torna a far sognare il Golf italiano: un altro grandissimo torneo e la classifica sorride
Il ranking mondiale è aggiornato ogni lunedì, come succede ad esempio per le classifiche ATP e WTA, alla fine dei tornei giocati la settimana precedente. Se il PGA Tour giocava a Houston, il DP World Tour invece era in campo con l’Hero Indian Open vicino a Mumbai.
Ha vinto, per la prima volta in carriera, il giovane nipponico Keita Nakajima che ha chiuso il torneo con 271 colpi (65 65 68 73, -17 finale). Ha staccato di quattro colpi lo svedese Sebastian Soderberg, l’indiano Veer Ahlawat e lo statunitense Johannes Veerman, tutti con 275 (-13).
Appena alle loro spalle, Matteo Manassero che dopo la vittoria di tre settimane prima in Sudafrica ha confermato il suo ottimo stato di forma. Per tre giri è stato in lizza per la vittoria e nell’ultimo ha tenuto duro chiudendo quinto con 276 (65 68 70 73, -12 sullo score).
Con questo risultato il 31enne veronese è salito al nono posto della Race To Dubai, cioé l’ordine di merito europeo guidato da Rory McIlroy. Ma soprattutto, se a gennaio era numero 351 della classifica mondiale, questa settimana è risalito fino al numero 173. Un piazzamento che al momento gli vale anche la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024.
Nel torneo indiano erano presenti anche Francesco Laporta, ventiseiesimo con 283 (72 68 72 71, -5) Lorenzo Scalise trentunesimo con 284 (69 71 70 74, -4) ed Edoardo Molinari cinquantottesimo con 291 (75 67 76 73, +3). Non hanno passato il taglio invece Andrea Pavan, Guido Migliozzi e Filippo Celli.
In classifica mondiale invece alle spalle di Manassero ci sono Guido Migliozzi che è 242° e Francesco Molinari (la settimana scorsa fermo) che è 254°. Poi Renato Paratore alla 357, Andrea Pavan alla 379, Francesco Laporta alla 385, Lorenzo Scalise alla 418 ed Edoardo Molinari alla 426.