The Masters 2012 è finito da meno di 24 ore e tutto il mondo si affretta ad analizzare in ogni aspetto il nuovo campione, Bubba Watson. Dallo swing alla strana ed inconsueta concezione di come ci si deve allenare, fino alle poco diplomatiche dichiarazioni sulla Francia e sul loro stile di vita. Sono molti i fatti eclatanti del Masters appena concluso ma quasi certamente il colpo che più ha impressionato il pubblico di tutto il mondo è stato quello decisivo di Bubba alla seconda buca di playoff.
Non il tee shot di Phil Mickelson al par 3 con conseguente triplo bogey, non il lungo ferro di secondo al par 5 di Louis Oosthuizen che ha realizzato il 4° albatross di sempre della storia del Masters, bensì un pitch tutto agganciato e completamente “svirgolato” passerà alla storia.
La prima buca di playoff è stata pareggiata tra i due contendenti, Bubba Watson e Louis Oosthuizen, la seconda buca di playoff, la numero 10 del percorso di Augusta sembra non favorire il mancino americano che spara un gran drive ma ben dentro al bosco, così dentro che Oosthuizen non riesce neanche a vedere dove si trovi. Ed allora il campione sudafricano seppur con un debole colpo al green pensa che la vittoria gli sia veramente a portata di mano. Ma la storia è stata scritta in modo diverso, Bubba Watson gioca un colpo con un wedge che rimane sotto le piante per riuscire ad uscire dal bosco ed una volta all’aperto curva verso destra in modo secco e deciso, per circa 40 yards, per atterrare a pochi metri dall’asta.
Il colpo è incredibile non solo per il momento, l’esito ed il valore che sono il sogno di una vita, anzi Bubba ha ammesso di non averci mai neanche sperato di poter arrivare così in alto. L’eccezionalità del colpo sta nella quasi impossibilità tecnica d’esecuzione.
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