Walter Mazzarri ha preso la panchina del Napoli da poco tempo, eppure un altro ribaltone sembra dietro l’angolo
La stagione del Napoli è a dir poco tormentata: la squadra che ha vinto lo scudetto dominando, e giocando la miglior Champions League della sua storia (quarti di finale) sembra oggi scomparsa. La storia è cominciata in estate, quando inaspettato è arrivato l’addio di Luciano Spalletti, seguito poi da quello del direttore sportivo Cristiano Giuntoli.
Due artefici della cavalcata andati via, con i tifosi sorpresi e amareggiati. Inoltre anche il perno della difesa, Kim min-Jae, è andato via. La squadra ha perso uno dei migliori giocatori, ma nessuno poteva aspettare che il Napoli potesse cambiare volto. De Laurentiis doveva sostituire il vincente Spalletti con un allenatore di spessore: ha scelto Rudi Garcia, e la mossa non è stata indovinata. E poi, c’è stata l’anomala strategia di prendere prima il tecnico e poi il direttore sportivo. Di solito è il contrario. Infatti è arrivato Mauro Meluso, dirigente semi-sconosciuto, quando c’era già Garcia. E per finire non si è ancora capito chi ha fatto il mercato, visto che il ds, per l’appunto, è arrivato per ultimo. E a proposito di mercato, questo è stato infatti sbagliato. Una situazione disastrosa, nella quale ha pagato per tutti Rudi Garcia. L’allenatore francese ci ha messo del suo, creando confusione e non legando con lo spogliatoio, ed ha pagato con l’esonero. Il presidente De Laurentiis ha provato a prendere Antonio Conte e fare (finalmente) un grande colpo. Ma l’ex Juventus ha rifiutato: dopo un mese di esitazione il patron azzurro ha scelto Walter Mazzarri.
Scelta sorprendente, in quanto l’allenatore era fuori dal giro da un po’, e soprattutto reduce da una serie di esperienze negative in serie. Il toscano, però, ha promesso di portare continuità col calcio di Spalletti e cercare di proseguire il discorso interrotto dopo lo scudetto. Situazione difficile da affrontare, però: i risultati non sono del tutto soddisfacenti. Ad esempio, nelle prime sette partite in azzurro, Mazzarri ha perso quattro volte: quanto Garcia nelle sue 16 gare sulla panchina del Napoli. Dal punto di vista del gioco si sono visti miglioramenti, con una squadra più ordinata e nessun cambio strampalato, ma pesa molto l’inaffidabilità degli azzurri: clamoroso il 4-0 interno contro il Frosinone in Coppa Italia.
Inoltre, c’è la sensazione che il calcio proposto da Mazzarri, seppur un 4-3-3 di natura “spallettiana”, non faccia esprimere la squadra come accadeva prima. L’ex Cagliari è un “profeta” della difesa a tre, e forse quel tipo di calcio è più nelle corde del tecnico. Sono questi, ma soprattutto i risultati, i motivi che porteranno il presidente De Laurentiis a cambiare guida tecnica la prossima estate. Del resto, Mazzarri è stato ingaggiato con un contratto “ponte” fino al 30 giugno 2024, e quindi un ruolo da “traghettatore”. Ecco perché per rimanere sulla panchina del Napoli servirà, di fatto, un mezzo miracolo.
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