A dispetto delle vittorie e della popolarità acquisite, i due amici-rivali non sarebbero ancora pronti per raccogliere l’eredità.
Si è parlato tante volte di come la crescita dei giovani tennisti – con particolare riferimento ai più talentuosi, identificati senza ombra di dubbio con Carlos Alcaraz e Jannik Sinner – potrebbe significare la fine dell’era Djokovic. E, per la proprietà transitiva, anche dell’epopea dei Big Three, considerando che Roger Federer si è già ritirato da tempo e che Rafa Nadal non sembra poter tornare a livelli d’eccellenza.
Se sul piatto mettiamo poi l’età del campione serbo – fresco di compimento del 37esimo anno di età – e il fatto che a metà stagione l’ormai ex numero uno del mondo non abbia ancora vinto un torneo che è uno, l’investitura dello spagnolo e dell’azzurro come eredi del serbo potrebbe essere un qualcosa di conclamato. Di pacifico. Di assunto condiviso tanto dagli addetti ai lavori quanto dai tifosi. Nemmeno per sogno. C’è chi non la pensa ancora così.
Sebbene il fuoriclasse slavo – che al Roland Garros ha dovuto faticare sette camicie per battere in rimonta prima Musetti e poi Cerundolo, salvo poi ritirarsi per infortunio alla vigilia degli ottavi di finale – debba ora fare i conti anche con l’operazione al menisco, c’è chi giura che tornerà. Che venderà cara la pelle prima di consegnare lo scettro ai giovani rampanti.
Dopo ave svelato, proprio all’inizio del Major francese, di aver chiacchierato a lungo con un componente dello staff di Djokovic, ed aver compreso quali siano almeno parte delle cause del crollo del serbo in questa prima metà di stagione, l’ex campionessa francese Marion Bartoli è tornata a parlare del 24 volte campione Slam.
Lo ha fatto nel corso di un intervento negli studi di RMC Sport, prendendo le difese non solo di ciò che ha rappresentato Nole nella storia del tennis, ma sostenendo anche come il suo regno – al di là della posizione nel ranking – non sia necessariamente finito.
“Nella finale del Roland Garros abbiamo visto Alcaraz in preda ai crampi, stessa cosa per Jannik Sinner in semifinale. Allora mi viene da pensare una cosa: ditemi quante volte Novak Djokovic ha avuto crampi in finali contro Roger Federer o Rafael Nadal che sono durate più di cinque ore?“, ha esordito la transalpina.
“Vogliamo parlare poi del numero di errori commessi da questi giocatori nelle finali dei tornei del Grande Slam dove il livello è più alto? Questa situazione per me dimostra come non sia affatto finita l’era di Novak Djokovic“, ha sentenziato.
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