Un altro splendido ricordo di Michael Schumacher, lo storico e straordinario ex pilota Ferrari che è stato vittima di un grosso incidente.
Sono passati dieci anni esatti ormai da quando la vita di Michael Schumacher è cambiata per sempre. Quel terribile incidente a Meribel, sulle Alpi francesi, durante una sessione di sci con la famiglia. La caduta, l’impatto violentissimo sulle rocce e le operazioni d’urgenza alla testa.
Un incidente che non ha più riportato Schumacher ad essere quello di prima. Da dieci anni il campione tedesco della Formula 1 vive nella piena privacy, protetto dalla sua famiglia e senza far mai trapelare notizie sulle sue condizioni, sulle costanti terapie che riceve per mettersi in sesto.
Pochissime e fidate persone conoscono realmente le condizioni fisiche e mentali di Michael Schumacher. Tra i pochi eletti c’è uno dei suoi migliori amici del mondo dell’automobilismo. Ovvero Jean Todt, storico team principal Ferrari, che costituì un binomio prestigioso e vincente al fianco di Schumi per moltissimi anni. Oggi i due sono ancora legatissimi e molto intimi.
Intervistato di recente da La Stampa, Jean Todt è stato interpellato proprio sul suo rapporto con Schumacher. Non ha rivelato nulla riguardo alle sue attuali condizioni, anche se ha fatto sapere di vederlo spesso, di fargli visita nella sua villa di Maiorca quando possibile. “L’ho sempre considerato parte della mia famiglia” – ha detto un commosso Todt, che ha poi aperto il cassetto dei ricordi.
Il racconto del manager francese è incentrato non sui trionfi in Ferrari, quanto sui primi anni del loro dualismo, quando la Rossa non era ancora riuscita a diventare leader delle corse: “Nel 1996 fui vicino al licenziamento, ma Michael aveva capito il mio progetto, lui era l’uomo giusto. Allora disse alla Ferrari che se avessero cacciato me se ne sarebbe andato anche lui. Così rimanemmo e lavorammo fianco a fianco, con stima e amicizia”.
Todt ha ricordato l’errore di Schumi nel mondiale 1997 contro il rivale Mika Hakkinen, l’infrazione di Coulthard nel 1998 e l’infortunio del tedesco nel 1999. Tutto per arrivare al primo grande mondiale vinto in Ferrari nel 2000: “L’abbraccio con Michael sul podio è il momento sportivo più felice della mia vita. Abbiamo finalmente raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti nel 1993″.
Infine si è parlato dell’eredità di Michael Schumacher in F1. Todt non ha dubbi sul pilota che lo ricorda meglio: “Vedo affinità con Max Verstappen, la Red Bull ha costruito un progetto vincente attorno ad un pilota carismatico. Anche se io tifo per Leclerc”.
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