Nuove lacrime per i tifosi della Juventus che hanno visto la propria estate venir segnata da un dolorosissimo lutto.
Mente la Juventus continua a lavorare in vista della nuova stagione, i tifosi bianconeri hanno ricevuto una notizia di cui avrebbero volentieri fatto a meno. Estate amara per i sostenitori della Vecchia Signora che hanno fermato tutte le loro attività difronte alla scomparsa e si sono presi alcuni secondi per ricordare la loro vecchia bandiera.
Si tratta di un profondo lutto non solo per i colori bianconeri ma tutta la comunità sportiva che insieme a lui ha visto andarsene un pezzo di calcio. Un calcio che oggi non esiste più e che non fa altro che generare una certa nostalgia anche nei confronti di chi quel periodo non l’ha vissuto sulla propria pelle ma se l’è fatto raccontare da chi ha qualche anno in più.
Rispetto ai tempi la Juventus e più in generale il mondo sono cambiati molto ma i valori del passato non si possono cancellare. Non sarà di certo la morte a spegnere il ricordo di chi come l’ex difensore ha dedicato più di una stagione ai colori bianconeri.
La Seconda Guerra Mondiale si era da poco conclusa e il calcio, così come l’Italia, cercavano di rilanciarsi. Lo sport ha rappresentato una svolta per tantissima gente che proprio grazie alle diverse discipline ha trovato un nuovo motivo per vivere. Questo è quello che in parte è successo a Bruno Garzena, spentosi all’età di 91 anni nella sua abitazione torinese.
Nato il 2 febbraio del 1933, quando scoppiò la guerra era solo un bambino e negli occhi gli sono sempre rimaste impresse le atrocità che accadevano intorno a lui. Poi, una volta terminato il conflitto, ha iniziato a giocare a calcio e già in tenera età venne adocchiato dalla Juventus che decide di dargli un posto all’interno delle giovanili bianconere. Qualche anno più tardi, era la stagione 1952/53, fece il suo esordio il prima squadra.
Garzena ha militato nella Juve per diverso tempo, collezionando oltre 150 presenze, ed è anche riuscito a vincere ben due scudetti e altrettante Coppe Italia. Atleticamente era così presentate che gli esperti lo soprannominarono Il falco di Venaria. Dopo aver smesso con il calcio giocato nel 1962, è prima diventato imprenditore ed ha poi ricoperto l’incarico di presidente dell’Alessandria. Oggi se n’è andato lasciando un vuoto nel cuore dei tifosi.
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