Il mondo del calcio è in preda al caos. A breve arriverà una vera e propria rivoluzione, che cambierà decisamente le carte in tavola
Il mondo del calcio, rispetto a non pochi anni fa, è cambiato in maniera radicale. Soprattutto per quanto concerne l’operato dei direttori di gara, che visti gli ultimi trascorsi acquisiscono un ruolo sempre più centrale man mano che il tempo passa. La rivoluzione a breve in arrivo, a quanto pare, partirà proprio dal loro lavoro.
Sembra infatti che il settore si stia preparando per un cambio radicale a livello di regolamento, con una nuova “notizia” che ha creato un certo scompiglio tra gli addetti ai lavori: ecco il motivo.
Il calcio sta cambiando: ecco perché
In non poche partite sembra ripetersi sempre lo stesso scenario: l’arbitro decide, i giocatori protestano. Molti direttori sono incredibilmente capaci di rimanere fermi sulle loro decisioni, specie se queste vengono supportate dall’ausilio della tecnologia Var. Alcuni arbitri, molto meno “rigidi” nell’approccio, si fanno invece condizionare dai giocatori che inveiscono su di loro.
Si sta così pensando ad una soluzione a questo problema, che potrebbe a sua volta causare non poche (ulteriori) polemiche. Non meno di quante ce ne siano già, dunque. Di per sé ci sono, per fortuna, numerosi arbitri che non tollerano affatto le proteste plateali. Specie se vengono inscenate da chi non indossa la fascia da capitano, categoria sulla quale si ha maggiore elasticità di dialogo.
Per ovviare a tutto ciò, si sta pensando di introdurre le espulsioni a tempo. Questo metodo non sarebbe affatto una novità nel mondo dello sport in generale, considerando che ciò avviene più o meno anche nel rugby. Chiaramente con le dovute eccezioni. Ma nel mondo del calcio sarebbe a tutti gli effetti un esordio storico. Ma a livello pratico, come verrebbero applicate? Difficile dirlo al momento.
L’idea di base potrebbe prendere spunto da un modello proposto in precedenza nel 2019, quando venne proposto di allontanare per 10 minuti quei giocatori che si fossero resi protagonisti di scenate inaudite nei confronti dell’arbitro. Questo ovviamente alimenterebbe ancora di più le polemiche, e sarebbe una prassi da introdurre con le giuste misure. Per il momento sembra molto più plausibile l’opzione secondaria, per quanto in questo caso non lo sia. Ovvero, che a poter parlare con l’arbitro ci sarà soltanto il capitano della squadra.
La funzione deterrente avrà la meglio in ogni caso, a prescindere dall’opzione che sarà scelta. Tuttavia le espulsioni a tempo hanno già dato un riscontro più che positivo, con una riduzione delle proteste pari a circa il 38%. Numeri che fanno riflettere, e che faranno riflettere soprattutto chi di dovere.