José Mourinho si è lasciato andare ad un durissimo sfogo dopo il pareggio in Europa League contro il Servette: ecco con chi ce l’aveva
L’allenatore portoghese non ha digerito l’atteggiamento superficiale mostrato da alcuni dei suoi calciatori. Il punto di Ginevra condannerà con ogni probabilità la Roma a dover disputare il play-off di febbraio contro una squadra di Champions.
La Roma aveva bisogno di una risposta convincente contro il Servette per provare a dare l’assalto al primo posto nel girone di Europa League. Invece, nonostante lo Slavia Praga abbia sofferto più del previsto contro lo Sheriff (vincendo solo al 95′ per 2-3) gli uomini di Mourinho non sono andati oltre l’1-1. Anche al differenza reti poteva essere importante, visto che lo scontro diretto con i cechi è in perfetto equilibrio (2-0 in casa e in trasferta). Lo Special One, conscio dell’importanza del match, ha optato per le prime linee, limitando il turn over allo stretto necessario.
Ecco quindi che Dybala e Lukaku hanno dovuto fare gli straordinari (il belga ancora a segno), mentre Cristante è dovuto scivolare in difesa per sostituire Mancini. Al fianco di Paredes si sono piazzati Bove e Aouar, forse il peggiore in campo. Sui lati Celik a destra ed El Shaarawy a sinistra, incapaci di fornire giocate utili per le punte.
Anche chi è entrato dalla panchina, come Belotti, Spinazzola, Pellegrini e Renato Sanches, ha lasciato davvero a desiderare, combinando poco o nulla. Al termine della gara Mourinho era piuttosto su di giri e si è lasciato andare ad un durissimo sfogo.
Davanti alle telecamere, in fase di intervista, José Mourinho se l’è presa con quei giocatori che gli chiedono di essere utilizzati con maggiore continuità ma che poi non rispondono presente in campo.
“D’ora in poi questi giocatori andranno in campo solo quando gli altri sono morti. Il dramma di questa sera è che qualcuno ha perso un’occasione”. Insomma, così come dopo Praga, in cui aveva parlato di professionalità mancante, stavolta Mou si appella alla superficialità che alcuni hanno messo sul terreno di gioco.
Anche senza fare i nomi (come avvenuto lo scorso anno con Karsdorp) è facile intuire a chi si riferisse. Un nome su tutti è quello di Aouar, finito nel mirino dello Special One anche in altre occasioni. Il secondo profilo è quello di Celik, chiuso in campionato e utilizzato solo in Europa League.
Per quanto riguarda i subentrati, sia Belotti che Spinazzola potrebbero essere coinvolti nel discorso, così come il capitano Pellegrini, vittima di una clamorosa involuzione, fisica e tecnica. Insomma dalle parti di Trigoria non sembra esserci più tutta questa grande unità di intenti.
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