Dopo la conferenza stampa e l’incontro con gli sponsor al Foro Italico, Jannik Sinner ha iniziato una nuova fase nel suo recupero dallo stop
C’è il tempo delle spiegazioni, in qualche modo dovute, il tempo dell’onorare degli impegni istituzionali coi propri sponsor – accompagnato tra l’altro da un bagno di folla che ha travolto il campione, scortato dalla security come se fosse una star hollywoodiana – e poi c’il tempo del lavoro. Quello duro. Quello che dovrà effettivamente stabilire l’entità del problema all’anca che ha causato prima il ritiro dal torneo di Madrid, e successivamente la rinuncia agli Internazionali d’Italia.
Sono giorni difficili, ma decisivi, quelli che attendono Jannik Sinner, sbarcato a Torino per avvalersi di uno dei centri medici più all’avanguardia di tutto il paese: parliamo del JMedical, la struttura di cui già si avvale la Juventus per il recupero e la cura dei suoi giocatori infortunati.
Tornato in quella Torino che lo ha venerato come un eroe durante l’ultima edizione delle ATP Finals – quella che ha visto il nativo di San Candido piegarsi in finale all’esperienza di un fuoriclasse come Novak Djokovic – il numero due del tennis mondiale.
Arrivato nella giornata di venerdì 10 maggio insieme al preparatore Ferrara, accolto dal dottor Semperboni – medico della Federazione ed ex direttore sanitario del J Medical – che gli metterà a disposizione la piscina, una palestra super attrezzata e lo staff medico che lo seguirà quotidianamente, Jannik avrà sempre accanto il suo fisioterapista Naldi. Una figura mai così importante come in questo momento storico. È insomma già iniziata la nuova fase, quella in cui bisognerà valutare con esattezza – riducendo al minimo la possibilità di errore – il momento del rientro in campo.
Per il momento, lo staff del tennista altoatesino ha stabilito un primo percorso di cure ed esami della durata di 5 giorni. Durante questo lasso di tempo la casa di Jannik sarà il JHotel, ad appena due minuti di macchina dal centro medico.
Nei prossimi giorni il tennista si concentrerà esclusivamente sull’ottenere delle risposte sul suo stato fisico. Il primo dubbio da dipanare è la possibilità di tornare ad allenarsi in vista del Roland Garros. Lo stesso Sinner aveva già dichiarato, nella conferenza stampa di Roma in cui aveva spiegato nel dettaglio i motivi del forfait del Foro Italico, che non sarebbe pensabile, né auspicabile, presentarsi a Parigi senza prima aver sostenuto una partita. O quanto meno degli allenamenti intensi, duri. Che diano delle risposte inequovocabili.
Le cinque giornate di Torino serviranno proprio a questo. A scacciare i fantasmi di uno stop lungo o a ‘rassegnarsi’ ad un periodo di riposo che comporti, se necessario, la mancata partecipazione al secondo Major dell’anno. Il tutto senza forzare assolutamente i tempi o stressare il fisico.
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