Annuncio che arriva come un fulmine a ciel sereno per la carriera di Novak Djokovic. Finita la grande avventura tennistica del serbo?
Il 2024 non è cominciato affatto bene per il tennista più forte al mondo. Novak Djokovic si aspettava una partenza migliore, ma le sue prime prestazioni nei tornei ATP non hanno dato grossi frutti. Incubo tutto italiano per il serbo, che ha dovuto soccombere contro due tennisti nostrani di recente.
L’avventura agli Australian Open, solitamente terreno vittorioso per Nole, si è interrotta in semifinale per mano di Jannik Sinner, poi trionfatore a Melbourne. Mentre è stata sorprendente l’uscita di scena di Djokovic agli Indian Wells, quando si è fatto sconfiggere dal nostro Luca Nardi, che si è regalato un sogno incredibile.
Ora è il turno degli Open di Montecarlo. Djokovic ha battuto il russo Roman Safiullin e fra poco incontrerà Musetti: ha l’intento di riprendersi lo scettro di migliore. Ma qualche cambiamento è avvenuto di recente nella propria carriera tennistica, del quale si sta discutendo molto e che potrebbe aver portato Nole ad un rallentamento.
Becker commenta così il cambio di allenatore per Djokovic
La scelta forse più dolorosa e difficile è stata quella del cambio di allenatore. Novak Djokovic ha interrotto la collaborazione tecnica con Goran Ivanisevic, ex campione jugoslavo che due settimane fa ha ufficializzato la fine del rapporto con il numero 1 al mondo. Una rottura di cui ha parlato anche Boris Becker, presente a Montecarlo ed intervistato da Sky Sport.
“Penso che sia normale cambiare dopo una lunga carriera come quella di Djokovic, anche per trovare nuove motivazioni. La collaborazione con Ivanisevic è stata molto fruttuosa ma tutte le cose buone hanno comunque una fine” – ha detto Becker.
Oggi l’allenatore di Djokovic è Nenad Zimonjic e bisognerà vedere se il feeling tra questo nuovo coach e il tennista più importante al mondo funzionerà da subito. Intanto Becker, che a sua volta ha ‘mollato’ il rapporto con Holger Rune di cui era divenuto allenatore, ha voluto dire la sua anche sul rivale principale di Nole, ovvero il nostro Sinner.
“È un giocatore unico, per la sua personalità, come uomo, più maturo della sua età. Rilascia ottime dichiarazioni che non ti aspetti da un ragazzo di soli 22 anni. E gioca alla grande, molto potente”.