Caos e discussioni alle Paralimpiadi: protagonista un’atleta transessuale italiana, che non è vista di buon occhio dalle sue rivali.
Circa un mese dopo l’inizio delle tanto attese Olimpiadi di Parigi 2024, prenderanno il via nella stessa cornice francese anche le Paralimpiadi. Un evento della medesima importanza, che riguarda tutti gli atleti mondiali che sono portatori di handicap di vario genere. Una manifestazione di grande inclusività e spessore atletico, da non sottovalutare visto il grande sforzo dei protagonisti.
Il 28 agosto andrà in scena la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi a Parigi, con la delegazione italiana che punta ad eguagliare e superare l’ottimo risultato di Tokyo, quando i nostri atleti hanno portato a casa la bellezza di 69 medaglie. Ma non mancano le discussioni a una decina di giorni dall’avvio dell’evento internazionale, per un motivo in particolare degno di nota e da prendere con le molle.
Dopo le tante, enormi polemiche della presenza di Imane Khelif alle Olimpiadi, la pugile algerina medaglia d’oro nei pesi leggeri, per via dei cromosomi XY nel suo test DNA, si sta per scatenare un altro caso. Infatti l’Italia presenterà nell’ambito dell’atletica leggera un’atleta transessuale, presenza che ovviamente ha cominciato a subire attacchi da molte parti, visto il tanto delicato problema del sesso d’appartenenza.
L’atleta in questione si chiama Valentina Petrillo, 50enne napoletana nata con caratteristiche sessuali maschili e con il nome di Fabrizio. Ma nel 2019 ha completato la transizione; inoltre è un personaggio molto importante per lo sport paralimpico nostrano: è stata la prima donna transgender a partecipare ad una competizione femminile paralimpica, nello specifico ai campionati italiani paralimpici di atletica leggera, segnando un primato per le persone trans nello sport in Italia.
La Petrillo parteciperà ufficialmente alle Paralimpiadi nella categoria dei 200 metri e 400 metri femminili. Una scelta, quella del CIO e del World Para Athletics, che ha scatenato subito grosse polemiche, visto che diverse atlete e rivali considerano questo via libera come qualcosa di insensato e poco equilibrato ai fini della gara.
In particolare dalla Spagna arrivano grosse accuse: la presenza della Petrillo ha di fatto escluso molte sprinter donne dalle Paralimpiadi, tra cui la leggenda iberica Melani Berges, campionessa europea e mondiale in queste categorie per diversi anni. La stessa ha utilizzato parole non proprio idilliache per la presenza della Petrillo, considerata troppo mascolina per gareggiare con le donne.
Diverse associazioni hanno chiesto al Comitato Paralimpico Internazionale di non far gareggiare Valentina Petrillo a Parigi: “Riteniamo che l’italiana abbia un vantaggio piuttosto ovvio e che non rispetti i parametri imposti per la categoria” – votando invece per il ripescaggio della Berges.
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