Aspettando i primi Major della stagione, dagli USA arriva la notizia di un grandissimo successo siglato dalla nuova stella italiana del golf.
Che cosa hanno in comune Francesco ed Edoardo Molinari, Giodo Migliozzi e Matteo Manassero? Sono tutti eccellenti protagonisti della generazione che ha reso grande il golf italiano negli ultimi 20 anni, ma non solo. Non hanno mai giocato in un college statunitense, la prossima frontiera dei giovani golfisti azzurri che intanto lanciano una nuova stella negli USA.
I fratelli Molinari, così come Manassero e Migliozzi sono figli della scuola italiana e qui hanno maturato la loro formazione. Altri però, come Andrea Pavan tra i maschi ma diverse amateur e proettes italiane invece hanno studiato e migliorato il loro gioco dall’altra parte dell’oceano.
Pavan in particolare aveva ottenuto una borsa di studio completa a Texas A&M, una delle più avanti per la sua scuola di golf. E così stanno facendo adesso molti altri, per un’esperienza di vita ma anche di gioco. Perché i college a stelle e strisce propongono sempre interessanti pacchetti di borse di studio sportive e accademiche per incentivare i golfisti che sono anche studenti di talento.
Così arrivano da tutto il mondo, Italia compresa, per un’esperienza di vita che li aiuti anche a scalare le classifiche internazionali. Dai 18 in su, ogni anno è buono, ma ci sono paletti precisi: in genere un handicap vicino allo 0 per i maschi e vicino al 2 per le femmine. E c’è chi fa tutto il percorso, fino alla laurea, prima di passare professionista.
Un percorso che i giovani golfisti italiani stanno considerando sempre di più, anche se la nostra scuola e i nostri istruttori hanno un livello eccellente. Intanto però si fanno valere e vedere nelle gare internazionali e l’ultima vittoria è di valore assoluto.
L’ha ottenuta il 16enne milanese Giovanni Binaghi, con una fantastica rimonta finale, nel prestigioso Junior Invitational giocato al Savage Valley Golf Club in South Carolina. Partecipavano 36 giovani atleti selezionati tra i migliori al mondo della categoria compreso questo figlio d’arte. Suo padre Alberto, ex professionista, infatti è commissario tecnico della squadra nazionale dilettanti maschile della Federgolf.
Uno score finale di -11, con tre giri in 74, 67e 64 colpi sul par 72 del campo. Notevole il giro finale, chiuso in -8 con una carta pulita fatta di otto birdie. Così ha rimontato dal sesto posto per andare a vincere battendo il cèco Louis Klein, secondo con 207 (-9), e il neozelandese Joshua Bai, terzo con 208 (-8).
Giovanni lo scorso fine settembre aveva già fatto parte, insieme a Francesca Fiorellini, del Team Europe nella Junior Ryder Cup giocata a Roma. Un’altra tappa importante in un percorso di crescita che lo ha portato a vincere i ricolori Baby (2019), Pulcini (2020), Cadetti (2020, 2022) e gli Internazionali d’Italia Under 16.
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