Il tennista romano, ripiombato nell’inattività agonistica da settimane, fa i conti coi rimpianti degli addetti ai lavori: parole forti.
Ci eravamo illusi. Forse ci aveva creduto per primo anche lui, che tuttavia pare aver preso bene le nuove difficoltà sorte nel già difficile ed impervio cammino verso la risalita nel ranking mondiale. I maligni già hanno emesso la loro sentenza: la rinascita di Matteo Berrettini è durata lo spazio di un mattino, trovando il suo culmine nella vittoria all’ATP 250 di Marrakech, datata domenica 7 aprile.
Da lì in avanti, solo un match ufficiale, peraltro perso malamente, a Monte Carlo contro il serbo Kecmanovic. Da lì in avanti è ricominciata la triste pratica dei forfait, quella tristemente esperita già nell’annus horribilis 2023. Dapprima il tennista romano ha rinunciato al Masters 1000 di Madrid, ufficialmente a causa di una fastidiosa tonsillite.
Poi è stata la volta dell’annuncio più doloroso, quello di Roma, torneo al quale l’ex numero 6 del mondo non ha partecipato perché convinto di non essere in condizioni ottimali per farlo. Di non essere competitivo, di rischiare di danneggiare il proprio fisico scendendo in campo al Foro Italico.
Poi, ma era già nell’aria, ecco il forfait per l’appuntamento del Roland Garros, con tanto di arrivederci alla stagione sull’erba, a giugno inoltrato. Insomma, siamo alle solite. Purtroppo. La nutrita truppa azzurra, che si sta difendendo con alterne fortune sulla terra rossa parigina, deve ancora una volta fare i conti con l’assenza di colui che, potenzialmente, sarebbe la seconda punta di diamante del tennis italiano.
Parlando dei match già disputati, e di quelli che nel programma sono imminenti, dai tennisti azzurri in quel di Parigi, Guido Monaco, apprezzatissima voce di Eurosport, ha fatto una panoramica generale sul momento del tennis italiano.
Dopo aver riconosciuto gli evidenti progressi di Luciano Darderi, Matteo Arnaldi e anche di Luca Nardi – che, sebbene eliminato, si è issato al suo best ranking in 71esima posizione – il giornalista ha posto l’accento sulla ‘solitudine’ di Jannik Sinner ad alti livelli. Pur apprezzando i miglioramenti di quelli che, in ottica Coppa Davis, sarebbero dei gregari – ottimi, ma comunque gregari – Monaco ha un grande rimpianto.
Che si chiama Matteo Berrettini. Le sue parole non lasciano troppo spazio a dubbi. “Il bilancio italiano di Parigi può già considerarsi buono. Anche a Roma bene all’inizio ma poi abbiamo fatto fatica. Ci manca un numero 2 pesante senza Berrettini. Le basi sono importanti, ma dobbiamo concretizzare“, ha sentenziato.
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