Olimpiadi, una foto mostra il nuovo ‘re della velocità’, Noah Lyles, tagliare il traguardo per terzo. Com’è possibile? Ecco la spiegazione
Marcell Jacobs ha abdicato al trono olimpico con onore. Per il velocista bresciano nella finale dei 100 metri piani, la gara regina delle Olimpiadi, un dignitoso quinto posto e un crono di 9″85, la sua migliore prestazione dell’anno. Onestamente non si poteva chiedere di più all’ex re della velocità dopo una stagione funestata da infortuni di varia natura.
A succedergli sul trono di ‘uomo più veloce del mondo’ è stato il favorito della vigilia, il campione del mondo Noah Lyles, che ha beffato per appena 5 millesimi Kishane Thompson. Una medaglia d’oro, dunque, assegnata al fotofinish che ha premiato lo statunitense – applaudito sugli spalti dello Stade de France anche da Sharon Stone – che ha fermato i cronometri sul 9.784 contro il 9.789 di Thompson.
Tuttavia, uno scatto, diventato virale, mostra il neocampione olimpico dei 100 metri tagliare il traguardo in terza posizione, preceduto dal giamaicano e da Fred Kerley, bronzo a Parigi 2024, i cui piedi sono al di là della linea del traguardo. Com’è possibile, quindi, che Lyles si sia messo al collo la medaglia d’oro?
Il motivo di tale apparente paradosso risiede nel regolamento dell’atletica in virtù del quale vince il primo atleta che taglia il traguardo con il busto (composto da petto, addome, bacino e schiena) e non con le braccia o con i piedi come nel caso della finale di Parigi 2024.
Inoltre, nelle finali dei 100 metri, in cui solitamente i centesimi o addirittura i millesimi di secondo decidono l’ordine d’arrivo, un ruolo cruciale lo riveste il set di telecamere che compongono la foto che analizzano i giudici. Ebbene, come spiegato da World Athletics, tale sistema – che si attiva quando gli atleti si avvicinano al traguardo – è a dir poco avveniristico.
Il suddetto sistema, infatti, scansiona la linea del traguardo e la coordina con i tempi finali degli atleti grazie a telecamere che catturano fino a 40.000 immagini al secondo mentre un’altra telecamera è collocata dietro alla linea del traguardo nel caso in cui il velocista sia coperto da un rivale.
Insomma, un sistema che è l’ultima frontiera della tecnologia applicata al fotofinish e che consente ai giudici di stabilire nel più breve tempo possibile e con la massima precisione anche arrivi sul filo dei millesimi. Ciononostante, è opportuno sottolineare che il cronometro del fotofinish ha un margine di errore che nel peggiore dei casi può variare tra lo 0.01 e lo 0.02 del tempo ufficiale. Ma nel caso della finale dei 100 metri di Parigi 2024 non c’è il minimo dubbio: il ‘re della velocità’ è Noah Lyles.
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