Davvero incredibile l’epilogo dell’Open Championship 2012: il sudafricano Ernie Els assisteva all’arrivo delle ultime coppie sperando con tutto se stesso in un miracolo, magari in un playoff, ma sapeva che non sarebbe stato semplice. Adam Scott aveva ancora un vantaggio di tre colpi e quattro buche da finire, con un bel birdie alla 14 che lo aveva rinfrancato e gasato dato che il giro finale non era iniziato nel migliore dei modi, con tre bogey e un birdie. Erano tutti par 4: l’australiano ha inanellato una serie impressionante di bogey uno dietro l’altro e prima ha perso tutto il vantaggio poi ha chiuso la gara con l’ultimo fatale putt per segnare sullo score il 5 che lo ha proiettato fuori dalla vittoria e dall’eventuale spareggio. Ernie Els si prende il quarto major e vive così il migliore momento della sua carriera matura.
Siamo tutti di certo contenti per la vittoria di Big Easy, che a 43 anni ancora da compiere mette a segno il quarto major della propria lodevole carriera. Il sudafricano classe ’69 originario di Johannesburg fa il bis all’Open dopo il 2002, in precedenza si era imposto nello US Open nel 1994 e 1997. Dopo aver vinto l’ordine di merito dello European Tour per due anni consecutivi nel 2003 e nel 2004, il gigantesco sudafricano (è alto 1.9 metri) ha vissuto anni con fortuna alterna fino alla perla in età matura, non rubata affatto a nessuno ma facilitata dal crollo di Adam Scott. Per Els, 273 colpi (67 70 68 68), sette sotto par.
L’austaliano ha perso tutto sulle ultime buche del percorso del Royal Lytham & St. Annes GC (par 70), a Lytham St. Annes in Inghilterra, con un orrendo 75 finale e un totale di 274 colpi (64 67 68 75, -6) andando sempre più a peggiorare lo score di giorno in giorno. Terza posizione per Tiger Woods in compagnia di Brandt Snedeker. Tiger è rimasto staccato di 4 colpi, ma finalmente ha dimostrato di essere sulla buona via e sarà secondo nel world ranking domani. Giro finale complesso per Francesco Molinari che si è classificato al 39° posto con 285 colpi (69 72 71 73, +5). Buon quinto posto con 278 (-2) l’inglese Luke Donald, numero uno mondiale in compagnia del nordirlandese Graeme McDowell.
Scendendo nella classifica troviamo al settimo posto con 279 (-1) il sudafricano Thomas Aiken e il belga Nicolas Colsaerts protagonista di una grande rimonta grazie al giro finale in 65 (-5) poi in nona posizione con 280 (par) Matt Kuchar, Ian Poulter, Vijay Singh e Mark Calcavecchia che qui aveva vinto addirittura nel 1989. Male Lee Westwood, 45° con 286 (+6), Rory McIlroy, 60° con 288 (+8), peggio lo spagnolo Sergio Garcia, Justin Rose, Charl Schwartzel, Martin Kaymer, il campione uscente Darren Clarke e Phil Mickelson che sono tutti usciti clamorosamente al taglio.
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