Una decisione ormai irrevocabile, in Formula 1 arriva la pesante ed inevitabile penalizzazione: niente sconti, ecco cosa è successo.
È stato un weekend memorabile per i tifosi della Ferrari, dopo settimane di grossa sofferenza che adesso – scongiuri a parte – sembrano finite nel dimenticatoio. Il capolavoro firmato da Charles Leclerc riporta il Cavallino Rampante ancora una volta davanti a tutti, nel GP più importante e atteso della stagione.
Il titolo mondiale resta lontano, lontanissimo: probabilmente, per quest’anno, un discorso a due tra Max Verstappen e Lando Norris. Ferrari, però, sembra aver ingranato la marcia giusta anche per quanto riguarda il capitolo strategie, spesso e volentieri disastroso nel corso dell’annata. La decisione di optare per un’unica sosta ha permesse – grazie alla straordinaria prestazione di Leclerc – di chiudere davanti a tutti, davanti alle due McLaren apparse sulla carta ancora una volta decisamente più veloci di tutti.
Ma c’è un altro lato, uno più oscuro e decisamente non encomiabile che ha visto uno spazio importante nel Gran Premio d’Italia. Al di là della prestazione sontuosa della Ferrari, una pesantissima penalizzazione è stata ufficializzata e adesso le conseguenze arrivate per uno dei venti piloti sembrano essere decisamente gravi. Da ormai tanto, troppo tempo, un pilota in particolare era a rischio estromissione per il raggiungimento di punti ‘strappati’ sulla patente.
E così nelle scorse ore è arrivata una decisione inevitabile che già dal GP di Miami aveva fatto scattare l’allarme in uno dei team del paddock. Kevin Magnussen in occasione del GP di Monza è arrivato con ben 10 punti di penalizzazione sui 12 massimi previsti dal regolamento.
E così lo scontro causato con il francese Gasly è costato caro al pilota della Haas che ha raggiunto quota 12 punti. Da regolamento Magnussen sarà dunque estromesso dal prossimo GP di Baku, che andrà in scena tra meno di due settimane e che potrebbe risultare decisivo nella lotta per i due titoli mondiali ancora apertissimi. Alla chicane della Roggia – dopo un testa a testa oltre i limiti con il pilota dell’Alpine – il danese si è visto recapitare una penalità di 10 secondi oltre ai due punti assegnati alla patente. Magnussen ha chiuso decimo, nonostante tutto, davanti ad Alonso.
Il Gran Premio dell’Azerbaijan – adesso è stato ufficializzato dai canali della FIA – non vedrà in pista il 31enne che dovrà quindi scontare la squalifica e rimanere fermo, con i punti sulla patente che saranno riazzerati. Una decisione dura che ha sorpreso lo stesso Gasly che nel post gara aveva chiuso la vicenda riducendola ad un comune testa a testa in pista. Ad ogni modo la decisione è stata presa e al posto di Magnussen – con ogni probabilità – vi sarà il pilota che dal 2025 sarà in pianta stabile uno dei due ‘ufficiali’: Oliver Bearman.
Al momento riserva del Cavallino Rampante, servirà il via libera da Maranello: per Bearman sarebbe il ritorno in pista dopo la bella prestazione in Arabia Saudita, quando sostituì brillantemente Carlos Sainz piazzandosi settimo a fine GP. L’anno prossimo l’inglese rimpiazzerà in Haas proprio Magnussen.
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