Sta vivendo il suo peggior momento da pilota da quando corre con la Red Bull: i dipendenti lo fanno fuori.
Pochi si sarebbero aspettati, in avvio di stagione, un Sergio Perez così in difficoltà, incapace di reagire e dire la sua in pista. Eppure, a inizio anno aveva abituato bene un po’ tutti, riuscendo quasi sempre a concludere le gare dietro al solito Max Verstappen.
Poi le cose sono diventate difficili e la sfortuna ha cominciato a bussare alla porta del paddock del messicano: i prossimi due Gp saranno decisivi per capire meglio il suo futuro, per dimostrare a Helmut Marko e Christian Horner di meritarsi quel rinnovo firmato prima dell’inizio dello scorso weekend di Monaco. Finora tutto è andato abbastanza storto, nonostante il contratto e la tanta fiducia da parte dei pesi massimi della scuderia campione del mondo.
Sergio Perez avrà quindi poche possibilità in futuro essendo soltanto due i gran premi da disputare prima della pausa estiva. Come noto, il corridore di Guadalajara per poter continuare a correre a Milton Keynes dovrà raggiungere diversi obiettivi, tra cui concludere il mondiale con un punteggio che non può superare la soglia di 100 punti in meno rispetto a Verstappen.
Insomma, i numeri sono contro di lui, e al contempo nemmeno i dipendenti dell’azienda anglo-austriaca sarebbero contenti di aver di nuovo a che fare, nei prossimi anni, con un pilota che ha rinnovato il proprio sodalizio nonostante appunto abbia deluso tutti sul piano dei risultati raggiunti. Secondo l’opinione di Helmut Marko, storico consigliere capo della Red Bull, Perez non sta facendo abbastanza in questo momento storico.
Dovrà impegnarsi per meritarsi pienamente quel rinnovo di contratto a lungo ricercato negli ultimi mesi. “Appare chiaro che quanto sta facendo non è abbastanza. Le prossime due gare saranno cruciali, vedremo se riuscirà a trovare la forma”, ha detto Helmut Marko ai microfoni del quotidiano austriaco Kleine Zeitung, sottolineando anche che in Red Bull “i bonus a favore dei dipendenti si basano sulla posizione nel campionato costruttori e questo potrebbe portare a disordini non indifferenti”.
Quindi è lecito aspettarsi un momento di crisi generale qualora il messicano fosse confermato alla guida della Red Bull e non riuscisse ad aiutare la scuderia in classifica: si troverebbe contro i propri stessi colleghi che lavorano a Milton Keynes, uno scenario non proprio incoraggiante.
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