Il ritorno di Ibrahimovic al Milan fa discutere, suscita perplessità la sua posizione in rapporto al tecnico Stefano Pioli
La stagione attuale si sta rivelando, per il Milan, molto più difficile di quanto lasciassero suggerire le premesse. Nella scorsa annata, il Diavolo era tornato tra le migliori quattro d’Europa dopo oltre 15 anni, ma aveva strappato il quarto posto in campionato per il rotto della cuffia. E così, Cardinale aveva optato per una rivoluzione totale, in campo e fuori, che sembrava potesse dare ottimi frutti. Ma i risultati stanno dicendo altro.
L’addio di Maldini e Massara aveva fatto mugugnare i tifosi, la risposta era arrivata sotto forma di un calciomercato scoppiettante, con tanti acquisti di spessore, per buona parte finanziato dalla cessione di Tonali. E nelle prime giornate di campionato la rinnovata banda di Pioli aveva dato l’impressione di poter battagliare eccome per la vetta. Salvo poi incappare invece in una serie di risultati altalenanti e negativi, in Italia e in Europa.
Situazione che ha finito inevitabilmente con lo scaldare l’ambiente, in particolar modo relativamente alla posizione dell’allenatore. E le dichiarazioni di Paolo Maldini dopo il suo addio, in cui ha sparato a zero contro l’attuale dirigenza e la sua mancanza di competenza calcistica e consapevolezza del mondo Milan, hanno rincarato la dose e complicato ulteriormente l’atmosfera. Da questo punto di vista, Cardinale ha risposto con il ritorno, attesissimo, di Zlatan Ibrahimovic, con un ruolo nella dirigenza. La speranza di tutti gli appassionati del Diavolo è che con lo svedese possa esserci una scossa, ma tra gli addetti ai lavori molti sono perplessi.
Ibra is back, la figura di Pioli in discussione: la dichiarazione che solleva un polverone
Non le manda a dire, per esempio, il direttore del ‘Corriere dello Sport’, Ivan Zazzaroni, intervistato da ‘Tutti Convocati’ su ‘Radio 24’. Una scelta, quella compiuta dal numero uno del Milan, che non lo convince.
Ibrahimovic è stato nominato advisor del gruppo RedBird, con un ruolo che dunque sarà assai vicino a Cardinale in termini di consulenze dal punto di vista delle mosse finanziarie per lo sviluppo del brand e per la gestione degli eventi del gruppo. Una posizione gerarchicamente molto elevata che sembrerebbe in qualche modo togliere pressione a Pioli, per il quale Ibra era già stato individuato da alcuni come una sorta di ‘tutor’, ma Zazzaroni accende i riflettori sul clima particolare che questo potrebbe comunque generare: “Non ho capito cosa dovrebbe fare Ibra per la squadra, dovrebbe motivarli prima della partita? E l’allenatore cosa ci sta a fare? La verità è che è una soluzione tampone in un momento di grande emergenza. Ibra, poi, non ha mai fatto il dirigente“. La curiosità è comunque tanta, vedremo lo svedese come se la caverà.