Molto probabilmente Tiger Woods vede buche grandi come voragini e lo stesso potrebbe accadere a Kenny Perry visto che è il più vincente di quest’estate. Di cosa stiamo parlando? Dell’ultimo studio sul golf che ha testimoniato quanto sia importante la percezione della buca per la buona riuscita della performance
Sembra infatti che i migliori giocatori abbiano una percezione molto maggiore della dimensione delle buche rispetto a chi gioca male oppure non eccelle. E’ quanto emerge dallo studio effettuato dalla Purdue University di West Lafayette e dalla psicologa Jessica Witt. Si è preso un campione di golfisti dopo un giro sul campo e gli si è mostrato una serie di dischi neri dai 9 ai 13 centimetri di diametro. Alla domanda “Indica qual è il disco corrispondente alla reale dimensione della buca”, i giocatori che avevano messo a segno i migliori punteggi indicavano i dischi più grossi, viceversa quelli che avevano giocato male quelli più piccoli. La realtà era nel mezzo, infatti la buca misura 10.8 centimetri.
Insomma riassumendo: quanto più grandi appaiono le buche tanto migliore sarà il risultato.
Ma la domanda seguente è: è la performance a influenzare la dimensione percepita o il contrario? Per conoscere la risposta si sono presi gli stessi golfisti e poi li si è portati in un campo pratica dove dovevano mirare a un green-bersaglio. Nella prima parte dovevano dire quanto fosse grando il bersaglio basandosi sui ricordi, nel secondo lo potevano affermare mentre giocavano. Anche così il risultato non cambia: chi gioca meglio vede più grande.