Tennis e politica: la decisione assunta in merito al conflitto in Medio Oriente potrebbe avere ripercussioni sul calendario Atp.
Per sopperire alla cancellazione, dovuta alla pandemia da Covid-19, di alcuni dei tornei presenti nel calendario, l’Atp aveva provveduto ad introdurre, nel 2022, un nuovo evento: il Gijón Open. Inizialmente la licenza aveva una valenza di 12 mesi, ma nell’anno in corso si era pensato di ripristinare l’appuntamento. Peccato solo che il destino dell’Atp 250 che si gioca sui campi indoor in cemento delle Asturie sia stato segnato da alcuni fatti risalenti ai giorni scorsi.
La società Watergen, che si occupa dell’organizzazione e della sponsorizzazione, ha ufficialmente abbandonato la gara. A dare l’annuncio è stato l’assessore allo Sport e allo Spettacolo del comune spagnolo, Jorge Paneda, intervenuto in conferenza stampa insieme a Fernando Castaño, che è a capo della Federazione Asturiana di Tennis. Quello che è accaduto è riconducibile alla sfera politica e, più precisamente, alla grave situazione in Medio Oriente.
La Watergen è israeliana e non avrebbe gradito, parole di Paneda, “le ultime azioni del governo”. Il riferimento è al fatto che Pedro Sánchez, primo ministro spagnolo, ha annunciato che il Paese, dopo un’apposita riunione del Consiglio dei ministri, ha istituzionalmente riconosciuto la Palestina. La società organizzatrice dell’Atp 250 di Gijón è stata, a quel punto, irremovibile: ha mollato sia per una “questione di sicurezza”, che per evitare le conseguenze di un potenziale “conflitto tra ambasciate”. La società temeva soprattutto, come ha spiegato Pañeda, il rischio di “minacce terroristiche e boicottaggi”.
Tennis e politica, Gijón Open a rischio: ecco perché
Il torneo spagnolo non si farà, quindi, a meno che il consiglio comunale, rimasto orfano della Watergen, non riesca a trovare un nuovo sponsor e una società che si faccia carico dell’organizzazione dell’evento. Certo è che il tempo stringe: si giocherebbe a novembre, per cui è inverosimile che si riesca a trovare un’alternativa valida nelle poche settimane a disposizione.
I proprietari della licenza del torneo, dal canto loro, non intendono comunque mollare. Vogliono che il Gijón Open si faccia nelle Asturie, ma si sono dati una scadenza: se nessuno si farà avanti entro la fine di Wimbledon, comunicheranno all’Atp l’impossibilità di organizzare l’evento spagnolo. Nel caso in cui gli iberici non dovessero trovare una soluzione per sopperire al ritiro della Watergen, non è da escludersi che l’appuntamento possa traslocare in Italia.
Già nel 2022 il Bel Paese si era reso disponibile a colmare i buchi legati alla cancellazione last minute degli eventi in programma in Russia. Erano stati organizzati in tempi record i tornei di Napoli e di Firenze, per cui si tratterebbe, soprattutto sulla scorta dell’entusiasmo del momento, legato alla conquista della vetta del ranking da parte di Jannik Sinner, di una soluzione eventualmente percorribile.