Il calcio italiano è al centro di numerose difficoltà che stanno portando a contestazioni folli da parte della parte più cruente del tifo.
I risultati sportivi non sempre raggiungono le vette che i tifosi e gli appassionati sperano per le rispettive squadre e, come spesso accade, ci sono delle contestazioni più o meno veementi contro la squadra, la società e l’intera dirigenza. Ma in alcuni casi si tocca il fondo, con situazioni davvero spiacevoli che rischiano di compromettere il rapporto tra le parti e si può arrivare anche alla denuncia penale.
Nelle ultime ore è stata messa in scena una protesta folle che ha riguardato il presidente e il suo braccio destro con immagini davvero crude.
In casa Pescara continua il momento negativo che non piace per niente alla tifoseria. A inizio stagione le premesse e le promesse erano ben diverse da come sta andando ora il campionato in Serie C. L’obiettivo era quello di tornare immediatamente in Serie B, vincendo il campionato e passando direttamente alla serie superiore: ma in questo momento la classifica dice tutt’altro.
Il momento del Pescara Calcio è estremamente difficile e complicato, con la classifica molto deludente rispetto a quelle che erano le premesse di inizio stagione, l’addio forzato di Zdenek Zeman a causa dei problemi di salute di cui tanto si sta discutendo in questi giorni e una contestazioine contro la società e tuttti i dirigenti che si sta facendo sempre più aspra.
La contestazione dei tifosi del Pescara, ora, è diventata aperta e non solo sui social, assumendo toni da censura.
La contestazione dei tifosi del Pescara nei confronti della società sta salendo sale pericolosamente di grado, arrivando a toccare vette che in pochi potevano aspettarsi. L’ultimo episodio registrato in città è molto grace e porta la contestazione a un punto molto pericoloso.
La scorsa settimana erano apparse scritte molto offensive all’esterno del palazzo che ospita gli uffici della società contro il presidente e tutta la dirigenza, ma ora si è arrivati a un punto di non ritorno. Al’esterno dello Stadio Adriatico, all’ingresso della Curva Nord, sono apparsi due manichini impiccati con sopra scritti i nomi del presidente Daniele Sebastiani e del ds Daniele Delli Carri.
La contestazione, dunque, ha toccato una vetta dalla quale è difficile tornare giù e ora ci sono tutti gli elementi per denunciare tali atti vergognosi.
Il presidente Sebastiani e il direttore sportivo Delli Carri erano all’oscuro dell’accaduto, fin quando la stampa locale non ha pubblicato la notizia e le prime immagini.
Intanto sono in corso accertamenti molto accurati da parte della Digos per chiarire cosa sia realmente accaduto e chi siano i responsabili di un gesto molto grave e dunque inaccettabile all’interno di una contestazione che prima aveva toni civili anche se aspri.
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