In mezzo agli accessori essenziali per giocare a golf, la sacca occupa un posto speciale: ecco cosa devi sapere prima di scegliere.
Hai presente la valigetta del dottore? Non quelle moderne, asettiche. Ma quelle di una volta, quando il medico di famiglia si chiamava ancora dottore della mutua. Ecco, la sacca da golf è un po’ così: non un semplice accessorio ma una componente fondamentale del gioco. Più sarà pratica e confortevole, meglio riusciremo ad esprimerci in campo.
Come al solito qui su Tshot non indichiamo marchi, non sarebbe corretto, ma ti diamo idee su come muoverti per non sbagliare la scelta. Quindi partiamo da una considerazione universalmente valida: nella sacca non entrano solo le mazze e i ferri, i sono pure l’abbigliamento pesante, le palline, i marchini, i tee e molto altro. Ecco perché deve essere ampia e anche molto pratica, possibilmente facile da trasportare a mano o meglio in spalla.
Qui c’è il primo bivio per la scelta: una sacca troppo leggera rischia di avere spazio sufficiente per tutti gli accessori. Ma una sacca troppo grande diventerà un peso, in tutti i sensi. Quindi valuta il corretto equilibrio, soprattutto se non porti con te tutti i ferri. Cerca sempre materiali impermeabili o comunque resistenti all’acqua. In genere e ne sono di tre tipi: le sacche da golf in pelle sono sicuramente eleganti e resistenti, ma costano anche di più e soprattutto richiedono una maggiore cura.
Le sacche in tessuto tecnico al momento sono le più gettonate: sono decisamente resistenti e impermeabili, privilegiano la sostanza alla forma. La via di mezzo è rappresentata da quelle in tessuto sintetico che resistenti e si lavano anche facilmente. Però garantiscono meno protezione rispetto alle altre.
Quale sacca scegliere per giocare a Golf: ci sono almeno quattro possibili scelte
Le moderne sacche da golf hanno introdotto scomparti supplementari oltre a quelli per stivare tutti gli accessori che servono in campo. Ad esempio ci sono tasche isolate per le bevande, utili per mantenerle durante le nostre 18 buche di gioco.
Essenziale però è che siano pratiche da portare. Ecco perché puntare su cinturini imbottiti e supporti per la schiena è una mossa vincente. Aiuteranno a ridurre l’affaticamento e quindi aumentano la lucidità del giocatore, in particolare nelle ultime buche del giro. Detto tutto questo, esistono tre tipi più uno di sacche da golf. Quella più adatta a tutti, in particolare i principianti, è la sacca stand da portare rigorosamente in spalla.
Monta due gambe retrattili che si aprono facilmente e permettono alla sacca di stare in piedi su diversi terreni. In genere ha anche una doppia cinghia, in modo da facilitare il trasporto sulle spalle. Invece la sacca cart, come è facilmente intuibile è perfetta per chi viaggia sul golf cart ma si porta anche sul carrello. Di solito ha una base in gomma per impedire che scivoli dal golf cart o dal carrello oltre una cinghia nella parte posteriore per poterla agganciare.
Salendo di livello, ecco la sacca staff, quella he usano i professionisti. In pratica il ‘Suv’ delle sacche da golf, grandissime ma anche decisamente pesanti e basta chiedere ai caddies per avere conferma, perché possono arrivare fino a 20 chili. E la quarta tipologia? É la sacca pencil, detta pistol, la più leggera in circolazione. Perfetta per chi vuole fare una partita veloce o per l’allenamento in campo pratica, anche perché qui tutti i 14 bastoni non entrano.