Piovono parole grosse sulla reale condizione del team campione del mondo, in special modo sulla monoposto in forte difficoltà nelle ultime gare
Pausa di riflessione, non solo estiva. A Milton Keynes, sede della Red Bull, i massimi esponenti della scuderia riflettono sul da farsi e su come migliorare una situazione diventata complicata col passare dei weekend di gara. Il primo posto di Max Verstappen, a meno di grossi capitomboli nelle prossime uscite, non sembra in pericolo, tuttavia è bene precisare che al momento la situazione è delicata.
A livello di organizzazione del team, è bene ricordare non solo l’addio di Adrian Newey, storico capo progettista, ma anche quello di Jonathan Wheatley il cui intuito in quel di Milton Keynes ha contribuito a forgiare squadre di altissimo livello.
Le critiche però in questo momento sono del tutto legittime e riguardano anche la credibilità della RB20. Descritta a inizio anno come la monoposto migliore, la macchina anglo-austriaca è diventata sempre meno dominante col passare delle gare, finendo per posizionarsi dietro la McLaren.
Red Bull, RB20 non ha rispettato le aspettative: parola del Dt
Le aspettative su una monoposto come la RB20 sono state elevatissime sin dall’inizio. Anzitutto, perché portava la firma di Adrian Newey, quindi di un progettista noto per aver sfornato solo auto di un certo livello e valore. Poi, almeno a inizio stagione, la vettura era avanti anni luce rispetto sia alla Ferrari che alla McLaren, dimostrando tramite prove pratiche in pista di essere irraggiungibile.
La supremazia della Red Bull è andata però via via scemando, mentre la MCL38 migliorava dal punto di vista dell’applicazione degli aggiornamenti. A Miami il grande salto in avanti della scuderia di Andrea Stella: la McLaren ha alzato la testa e ha dimostrato, dopo un anno di dominio targato Red Bull come il 2023, che la monoposto anglo-austriaca era tutt’altro che invincibile.
Secondo Pierre Waché, direttore tecnico della Red Bull, la voce secondo cui la RB20 sia una monoposto non imbattibile è veritiera, se non altro perché le rivali in pista non sono state con le mani in mano. In una intervista a Motorsport.com, il dt ha da una parte sottolineato i progressi della monoposto rispetto alla RB19, ma anche ricordato che nelle curve ad alta velocità quest’anno si è fatta molta fatica.
“Soprattutto nelle curve ad alta velocità ci aspettavamo prestazioni superiori rispetto a quanto ottenuto. Considerando esclusivamente i nostri parametri interni, senza pensare alla competitività della vettura, ci aspettavamo molto di più”, ha detto Waché ricordando che il team non ha raggiunto i risultati previsti a inizio stagione.