Alla fine ce l’hanno fatta. Gli Stati Uniti hanno vinto, dominato, l’edizione 2008 della Ryder Cup sull’Europa, riprendendosi una coppa che mancava dal 1999. Uno dei protagonisti assoluti è stato il più limpido talento degli USA, Anthony Kim
USA 16,5 – Europa 11,5
Il momento clou però è stato alla buca diciassette della sfida tra Miguel Angel Jimenez (Spagna) contro Jim Furyk: l’americano ha imbucato per la vittoria personale e per il definitivo vantaggio di 14,5 punti contro i 9,5 che poi è rimasto tale con due punti ancora a testa.
Dicevamo di Kim, ha vinto in coppia con Mickelson entusiasmando il pubblico di casa e esultando a ogni colpo, poi in seconda giornata è stato un po’ fumoso, ma quando si è visto davanti uno dei giocatori europei più importanti e forti, lo spagnolo Sergio Garcia, ha dato il meglio di se battendolo per 5 e 4. Un duro colpo per il Vecchio Continente che ha perso definitivamente la bussola fino all’epilogo con 5 punti di svantaggio sugli statunitensi.
Al Valhalla Golf Club tutti speravano in questa vittoria, sarebbe stato un disastro per gli USA perdere in casa la quarta Ryder consecutiva e il pubblico ha dato una grossa mano, stando vicino ai propri idoli anche quando il vantaggio si era ridotto a due colpi, ieri.
Infine, è valsa l’equazione squadra – giocatore numero uno = squadra più forte. Un controsenso solo in apparenza, visto che senza Tiger gli USA si sono dimostrati un vero e affiatato Team. L’Europa invece ha patito la mancanza di personaggi di esperienza come Montgomerie e Clarke che non avranno forse avuto i punti necessari, ma un invito ci stava tutto, perchè avrebbero fatto squadra e perchè non hanno mai tradito nella Ryder. Senza acuti la gara di Harrington, il bicampione major che ha un po’ deluso.
Onore agli Stati Uniti, appuntamento nel 2010!