Tra Paolo Scaroni e il Milan, club di cui è presidente, è gelo. Fanno rabbrividire le ultime parole arrivate: “Non ha credibilità”
Il rapporto tra Paolo Scaroni e il Milan, soprattutto la sfera tecnica, non è mai stato così idilliaco ma sempre nei termini della cortesia. Non ci sono frizioni ma di sicuro non ha quel rapporto che, ad esempio, avevano instaurato ai loro tempi Galliani e Berlusconi con la squadra. Si tratta di un’altra epoca e anche di altri uomini, magari con caratteri diversi. Scaroni è più schivo e riservato, preferisce mantenere la distanza dei ruoli e soprattutto non ama apparire troppo in pubblico.
Sta di fatto che spesso è calato il gelo, specialmente con squadra e allenatore. Un rapporto austero, con distanza tra le parti e non quell’unione presente tra alcuni dirigenti e i propri giocatori. La differenza, netta, si vede anche quando nello spogliatoio c’è un ex giocatore e pezzo da novanta come Maldini o Ibrahimovic.
Scaroni-Milan, è gelo: l’incredibile accusa “Non ha credibilità”
Ne ha parlato anche l’ex calciatore Massimo Mauro, in cui ha detto la sua sul momento poco brillante dei rossoneri, soffermandosi sul rapporto tra Scaroni e la squadra. Difficile stabilire quanto questo possa influire sui momenti critici come quelli attraversati da Pioli e i suoi, l’assenza di una figura guida può comunque essere pesante. Ma quali sono le parole durissime rilasciate da Mauro?
“Se un giocatore vede entrare nello spogliatoio qualcuno come Maldini o Ibrahimovic li ascolta” è l’incipit dell’ex giocatore che poi prosegue. “Scaroni è un manager di grandissimo livello, non lo metto in dubbio. Ma un giocatore non sa nemmeno chi sia! Sicuramente non ha credibilità calcistica” è la risposta netta e tranciante da parte di Mauro. Scaroni, dunque, non avrebbe credibilità nello spogliatoio rossonero e non verrebbe visto come una figura carismatica per risollevare il morale. Quanto questo possa influire sugli insuccessi attuali dei rossoneri, ripetiamo, è tutto da verificare. Sicuramente l’assenza di un presidente presente con alta credibilità potrebbe cambiare il corso delle cose.
Non bisogna essere necessariamente uomini di calcio: basta fare gli esempi degli Agnelli o dei Moratti, dello stesso Berlusconi o anche De Laurentiis e Lotito che di sicuro hanno una credibilità valida pur non avendo mai tirato un calcio ad un pallone. Ma in questo caso si tratta di proprietari di club, per Scaroni la situazione è diversa in quanto riveste un ruolo ma non è il proprietario del Milan. Probabilmente anche per questi motivi, dunque, è arrivata la scelta societaria di ingaggiare Zlatan Ibrahimovic in qualità di dirigente. Può fare da collante tra società e squadra, rappresentando quella figura mancante dopo l’addio di Maldini.