Michael Schumacher resta sempre molto amato dai fan, i ricordi e le aspettative sull’ex pilota continuano a tenere banco.
Le condizioni di salute di Michael Schumacher restano sempre avvolte nel mistero, la famiglia ha un grande senso della privacy ed emergono così indiscrezioni che un po’ sollevano il morale dei tanti fan.
La battaglia di Schumacher è lunga e destinata a non finire così facilmente. Dieci anni fa l’incidente in montagna sulle piste francesi di Meribel ha privato il mondo sportivo di un assoluto protagonista, il rimpianto dei tifosi è enorme.
Schumacher, con la sua esperienza, avrebbe dato un grande contributo al miglioramento della Formula 1 e sarebbe stato un personaggio positivo da seguire. La sua lotta contro i problemi post incidente prosegue senza sosta, i ricordi sul tedesco avanzano e fanno commuovere tutto il pubblico.
Schumacher, un ricordo che resta vivo
L’umanità del pilota tedesco è un fattore riconosciuto da molti. Protagonisti nel mondo della Formula 1 ma anche tanta gente comune ha avuto solo parole d’elogio per Schumacher, a dimostrazione di come sia stato un protagonista anche dal punto di vista umano. Giancarlo Tinini, proprietario della CRG di Lonano, ha ricordato gli esordi di Schumacher, il pilota tedesco già dai tempi dei kart faceva intravedere il suo grande talento.
Tinini ha ricordato gli episodi della gioventù del pilota, l’amore per i motori è iniziato da Kerpen. Lì fu osservato da vicino, era già un giovane talento destinato a far sognare: “Aveva un vecchio kart e nei momenti di pausa per il campionato scendeva in pista e girava, a 12 anni. Teneva il kart vicino a una strada leggermente in discesa, quando voleva ripartire lo spingeva da solo e si rimetteva a guidare. È sempre stato un pilota che andava forte e non solo nella pista di casa”.
Il dirigente italiano ritrovò poi Schumacher solamente qualche anno più tardi già in pista, le prime esperienze lasciavano intravedere già la stoffa del campione. La CRG, che produce proprio i kart, ha avuto un ruolo nella formazione di quello che sarebbe diventato un leader mondiale: “Un nuovo dirigente – continua Tinini – ci informò che era stato firmato un accordo col Rolf Schumacher per seguire il figlio nei campionati. Fu Domingos Piedade, uno dei dirigenti dell’AMG, a fare le fortune di Michael, che lavorava come ragazzo di bottega in un concessionario, gestito da un italiano che a noi serviva per fare le traduzioni col tedesco. Gli insegnarono a guidare bene il kart finchè non divenne un tester di alto livello”.