AP/LaPresse
Mi rendo conto solo iniziando a scrivere che forse non tutti sanno chi sia Severiano Ballesteros. Un mio, e di moltissimi altri, idolo degli anni 80/90, quando il golf mondiale ammirava il suo swing, le sue geste ed i suoi recuperi al limite dell’incredibile. Non molto tempo fa gli è stato purtroppo diagnosticato un tumore al cervello. Oggi la famiglia ha annunciato che le sue condizioni si sono aggravate.
Tramite il sito ufficiale è apparso il seguente comunicato:
“Le condizioni neurologiche di Seve Ballesteros peggiorano gravemente
Maggio 06, 2011
La famiglia di Ballesteros informa che le condizioni neurologiche di Seve hanno subito un grave deterioramento.
La famiglia terrà informati circa qualsiasi cambiamento nelle sue condizioni e colgono l’occasione per ringraziare tutti colori che hanno offerto il loro aiuto sia a Seve che alla famiglia lungo tutto questo periodo della malattia.
Terranno tutti prontamente aggiornati sulle condizioni del campione spagnolo attraverso le pagine del sito www.seveballesteros.com“
Appartengo alla generazione che ha avuto la fortuna di ammirarlo nel suo splendore, anche dal vivo in 3/4 Open D’Italia. Pensare che proprio in questa settimana il tour è in Spagna, nazione natale di Seve.
Non voglio scrivere un epitaffio, però posso raccontarvi una delle tante curiosità che mi sono rimaste impresse su Seve. Notoriamente era molto superstizioso, al punto di variare le combinazioni di colore dei suoi vestiti in occasione di gare mai vinte. Ad esempio non avendo mai vinto l’Open D’Italia cercava di indossare pantaloni e maglie con colori ed abbinamenti mai usati prima in quella gara, come ad esorcizzare la malasorte e vincere finalmente anche questo torneo.
Seve, mi spiace. Io lo so che un anno non hai vinto per colpa mia… Si era il mio primo Open d’Italia, a Monticello, non sapevo poco o nulla del golf, avevo iniziato da pochi mesi ed avevo circa 15 anni. Nel quarto giro mi son presentato a seguire la gara con una polo…. viola, colore che solo in seguito scoprii essere mena sfiga. Aspetto il mio campione, Seve, che dal campo pratica si stava dirigendo al tee della 1 e gli chiedo un autografo. Dopo avermi squadrato con piglio scuro e quasi una smorfia di disgusto mi ha fatto l’autografo ed è andato a giocare. Vinse R. Rafferty.
Ci sono poi molte altre immagini e ricordi che sicuramente stanno tornando anche nelle vostre menti, colpi di recupero che solo lui riusciva a fare, la grinta e la tenacia che lo hanno sempre contraddistinto… Forza Seve non mollare!