La decisione è ufficiale ma nessuno lo poteva immaginare: ha deciso di ritirarsi dopo aver scritto pagine leggendarie
Il mondo dello sport è pieno di storie uguali o simili a questa, perché c’è chi balla per una carriera intera e chi invece per una sola stagione. Vittorie che passano alla storia, diverse da tutte le altre. E per questo motivo la notizia del ritiro ufficiale di un grande campione ha creato il panico tra i suoi tifosi.
Nel calcio moderno, ancora più che in altri sport, sono quasi sempre le stesse squadre a fare bottino pieno, nei loro campionati come nelle coppe internazionali. Così, quando succede che qualcuno fa saltare il banco assolutamente contro pronostico, è una gioia per tutto.
L’ultima volta che è successo in Premier League se la ricordano tutti. Perché lo scudetto del Leicester nel 2016 era assolutamente impronosticabile, quindi bellissimo. Una cavalcata sorprendente, quella del gruppo guidato da Claudio Ranieri, che in Italia come in Spagna non era mai riuscito e non riuscirà più ad ottenere quei risultati.
Nessuna stella, ma un gruppo vero che adesso non esiste più. Era stato messo insieme grazie agli investimenti di Vichai Srivaddhanaprabha. Imprenditore thailandese che nel 2010 aveva acquistato il club e sei anni dopo lo portò al suo punto più alto. Poi però perse la vita il 27 ottobre 2018 quando l’elicottero su cui viaggiava, decollato dal King Power Stadium dopo la partita del Leicester con il West Ham, si schiantò poco lontano dall’impianto.
Di quel gruppo oggi sono rimasti in pochi. Il capitano, Wes Morgan, si è ritirato nel 2021, ‘Ngolo Kanté è subito via in direzione Chelsea e lo stesso ha fatto due anni dopo anche Riyad Mahrez per il Manchester City. Anche Ranieri, nonostante tutto, è stato esonerato e oggi resistono nella Serie B inglese solo Jamie Vardy e Marc Albrighton.
Si ritira una leggenda del campionato: anche grazie a lui la storia del calcio è stata riscritta
Una delle colonne di quel Leicester, per il grande dinamismo e la grinta che metteva in ogni partita, era Danny Drinkwater. Nel 2012, quando il Leicester giocava ancora in Championship (la B britannica), puntò su quel 22enne centrocampista che poco alla volta si conquistò sempre più spazio.
Ranieri, che ha sempre saputo apprezzare giocatori di quel tipo, lo fece diventare un intoccabile e fu ampiamente ripagato. Drinkwater in quella stagione fu uno degli eroi scudetto, giocando 35 partite con 3 gol e 8 assist. Ma soprattutto diventò insieme a Vardy un simbolo della classe operaia che bussa alle porte del paradiso riuscendo ad entrare.
Fino all’estate 2017, in tutto 218 le presenze con 15 gol e 23 assist prima del suo trasferimento al Chelsea per quasi 38 milioni di euro, fortemente voluto da Antonio Conte. In pratica si riformava la coppia vincente con Kantè ma non c’è più stata la stessa magia.
Con l’arrivo di Maurizo Sarri sulla panchina dei londinesi ha avuto sempre meno spazio e a complicargli la vita, l’episodio dell’aprile 2019. Dopo aver urtato un’altra macchina con la sua auto, Danny fu arrestato e poi rilasciato su cauzione per guida in stato d’ebbrezza. Una passione, quella della bottiglia, che aveva da tempo.
Da lì in poi una sderie di prestiti, anche in Turchia, fino all’approdo al Reading dove è diventato di nuovo un leader. Oggi però la decisione di smettere, annunciata durante una diretta social. “Ci è voluto un po’ di tempo, a partire dall’anno scorso. Ma penso che sia giunto il momento di annunciarlo ufficialmente adesso. Penso di essere stato nel limbo per troppo tempo”.