Jannik Sinner è ora il tennista numero due al mondo mentre Matteo Berrettini sta facendo di tutto per tornare protagonista come tre anni fa.
Non sono grandi amici, ma tra loro non sono mai mancati una stima sincera e un profondo rispetto reciproco. Jannik Sinner e Matteo Berrettini per un certo periodo hanno seguito un percorso simile e in parallelo. Anzi. il numero uno del tennis italiano fino a due anni fa era proprio l’atleta romano, finalista a Wimbledon nel 2021 e numero 6 del ranking Atp.
Il campione altoatesino un paio di stagioni fa era solo, si fa per dire, un grande talento emergente con enormi margini di crescita che si stava affacciando nella top ten della classifica mondiale. Nel volgere di appena 24 mesi o giù di lì abbiamo assistito a un clamoroso e forse definitivo ribaltamento di ruoli. Ora è Sinner l’indiscusso numero uno mentre Berrettini, dopo due anni di profonda crisi, sta cercando faticosamente di tornare in auge.
Il tennista romano ha cambiato anche allenatore, passando da Vincenzo Santopadre a Francisco Roig, il celebre e stimatissimo coach spagnolo. Il legame tra Berrettini e Santopadre, soprattutto la loro profonda amicizia. è rimasto però immutato. Non v’è stata alcuna rottura traumatica tra i due, come entrambi hanno dichiarato e confermato in più occasioni.
La ‘cura Roig’ sembra dare i suoi primi frutti, alla luce del successo ottenuto da Berrettini nel torneo di Marrakech, ma il cammino verso la parte alta della classifica mondiale è ancora lungo e pieno zeppo di ostacoli. Il tennista romano misurerà la sua crescita nei prossimi grandi appuntamenti sulla terra rossa a Roma e a Parigi, ma ciò che conta è che sia tornato ad essere un atleta a tutto tondo.
Berrettini, la frase di Santopadre fa impazzire i tifosi: c’entra anche Sinner
In un’intervista rilasciata ai microfoni di Puntodebreak Santopadre, che ora allena il giovane talento francese Luca Van Assche, ha voluto sottolineare come l’ex allievo sia ancora nei suoi pensieri rivelando un curioso e se vogliamo affettuoso retroscena. Un pensiero sopravvenuto subito dopo il trionfo di Jannik Sinner agli Australian Open.
“Si è vero, ho pensato che al posto di Jannik poteva esserci Matteo Berrettini. D’altronde è un peccato, ci siamo andati vicino con le semifinali agli US Open nel 2019 e proprio in Australia nel 2022 e soprattutto con la finale a Wimbledon. Mi auguro con tutto il cuore che Matteo possa tornare presto a quei livelli“.