Sinner, l’annuncio che ha lasciato tutti senza parole è arrivato direttamente dal passato: cosa riguarda e che c’entra Djokovic.
C’è chi pensa che il suo destino sia già scritto e che diventerà, senza ombra di dubbio, il numero 1 del ranking Atp. E poi c’è chi, invece, pur credendo che abbia la stoffa del campione e un gran talento, non lo crede capace di salire in vetta e dominare la classifica mondiale.
Sulla bravura di Jannik Sinner dovremmo essere tutti d’accordo, ma c’è ancora chi, imperterrito, si ostina a fare similitudini e a mettere a paragone tennisti che hanno storie, aspirazioni e percorsi di vita completamente diversi. Una pratica, questa, che non è mai piaciuta all’altoatesino. Non gradisce il fatto che lo si associ ad atleti del passato e che si tirino le somme della sua evoluzione sulla base di record eventualmente battuti o statistiche.
Ciò nonostante, poco importa che gli piaccia o meno: la tendenza a farlo c’è e non sarà certo lui a sradicare questa usanza. Chissà come avrà preso, allora, le dichiarazioni di Nikolaj Davydenko, l’allenatore ed ex tennista russo che nel corso della sua carriera ha vinto complessivamente 21 titoli, tra cui 3 Masters 1000 e 1 Atp Finals. Proprio lui, nelle scorse ore, ha voluto dire la sua in merito al nativo di San Candido. E lo ha fatto, appunto, tirando in ballo qualcun altro.
Sinner, bastone e carota: analisi impietosa
Premessa: l’ex campione ha grande stima di Sinner, ma anche lui, come molti altri, è caduto nella “trappola” delle similitudini. E ha scelto, come termine di paragone, un tennista ben temprato e con una solidissima esperienza alle spalle.
“Ho visto dal vivo come gioca e si allena – queste le parole di Davydenko a Tennis World Italia – è davvero un grande lavoratore. Sta anche cercando di cambiare il suo gioco. Scivola, si muove bene, è forte fisicamente e stabile. In questo è fantastico – ha osservato ancora l’ex tennista – e penso che se continuerà così migliorerà senz’altro i suoi risultati”.
A questo punto, arrivano le dolenti – più o meno – note. “Spesso si spinge al limite – prosegue così la disamina del russo sul “caso” Sinner – gli manca ancora qualcosa, ed è difficile durare un’intera stagione contando solo sulla forza di volontà. Può fare un grande torneo, un grande big match, ma per durare tutta la stagione come Djokovic deve essere in grado di fare altro. Forse è anche psicologia”, ha spiegato. Sarà, ma noi, dal canto nostro, non possiamo fare a meno di sperare che Davydenko venga smentito quanto prima dai fatti.