Sinner, mazzata inaspettata per il campione altoatesino alle porte della nuova stagione: lo ha detto davanti a tutti.
C’è chi pensa che siano gli eredi naturali di Roger Federer e Rafael Nadal. Che, esattamente come hanno fatto a lungo lo svizzero e il mancino di Manacor, daranno spettacolo negli anni a venire. Senza mai risparmiarsi in campo, ma rispettandosi sempre e comunque a vicenda.
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz finora hanno fatto proprio così: se le sono date di santa ragione, tennisticamente s’intende, eppure hanno dimostrato di nutrire un’immensa stima l’uno nei confronti dell’altro. Che poi, in fondo, essere campioni significa anche un po’ questo. E mentre loro vivono questa rivalità con la massima serenità, il popolo del tennis s’azzuffa. Sono all’ordine del giorno, specialmente sui social network, le discussioni in merito. Qualcuno dice che l’altoatesino sia più forte, qualcun altro ipotizza che l’iberico sia un fenomeno tanto raro quanto inarrivabile. Non si parla d’altro, insomma, che di loro. Di questo dualismo interessantissimo che, ne siamo certi, terrà banco, com’è giusto che sia, per diversi lustri.
Se si parla di Carlos non si può fare a meno di tirare in ballo Jannik, oramai, e viceversa. Ne è dimostrazione il fatto che lo stesso Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis e padel, abbia affrontato il discorso Sinner proprio in quest’ottica. Facendo un parallelismo, cioè, con il campione di Murcia, che a vent’anni appena ha già vinto 2 Slam e che ha trascorso, fino a che Novak Djokovic glielo ha permesso, svariate settimane in vetta al ranking Atp.
Binaghi è intervenuto durante la cerimonia di consegna dei Collari d’oro al merito sportivo, uno dei quali, per volere del Coni, è spettato naturalmente a Sinner. Solo che il nativo di San Candido, in procinto di partire alla volta dell’Australia, non è potuto essere presente all’evento che si è svolto presso la palestra monumentale del Foro Italico.
Di lui si è comunque parlato in tutte le salse. D’altro canto, era inevitabile, date le imprese mirabolanti di cui è stato capace nel corso di questi scoppiettanti 12 mesi. “Confermarsi nei primi quattro, in uno sport altamente competitivo, è difficilissimo – ha osservato Binaghi parlando del campione altoatesino – È da qualche anno che dico che Sinner ha margini di miglioramento elevati“.
Poi, però, è scoccata l’ora di una piccola critica, ma fortunatamente costruttiva: “Serve ancora un po’ peggio degli altri, deve sistemare la percentuale di prime palle e fisicamente, negli Slam, ha margini di miglioramento. È più acerbo degli altri. Ma questo, se rappresenta un limite nel breve periodo, è una grande fortuna per i progressi che può fare nel lungo periodo. Anche rispetto a Carlos Alcaraz, che è molto più completo di lui“. E se già ora che è “incompleto” ha vinto 4 dei 7 faccia a faccia con lo spagnolo, immaginatevi cosa potrebbe accadere se davvero, come dice Binaghi, Sinner è destinato a migliorare sempre più.
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