La corsa di Jannik Sinner a Parigi si è fermata al cospetto dell’amico-rivale Carlos Alcaraz: la leggenda azzurra spiega i motivi del ko.
Ci avevamo creduto tutti. Sia dopo aver visto con che sicurezza avesse incamerato il primo set, sia soprattutto dopo aver preso atto che il crampo alla mano che lo aveva disturbato nel corso del terzo, non gli aveva impedito di vincere il parziale.
Stavolta però la forza mentale di Jannik Sinner non è bastata per avere la meglio sull’avversario di turno. Che nello specifico si è materializzato in un Carlos Alcaraz che ha saputo soffrire nei momenti difficili, per poi piazzare le zampate decisive che hanno portato il match dalla sua parte.
Ma cosa avrebbe determinato – oltre all’innegabile talento dello spagnolo, capace di giocare con coraggio i punti importanti – la sconfitta di colui che da lunedì 10 giugno sarà comunque il nuovo numero uno del ranking mondiale?
A tal proposito si sono espressi tanti addetti ai lavori. A partire dagli ex giocatori presenti nel team di Eurosport che ha seguito l’evento parigino, fino ad ex campioni italiani della racchetta intervistati al riguardo, tante possibili spiegazioni sono state date alla sconfitta del tennista di San Candido. In questo coro di voci, il parere di Paolo Bertolucci, già collaboratore da anni di Sky Sport, è da tenere nella giusta considerazione.
Bertolucci analizza il ko di Sinner: “Ecco cosa ha fatto la differenza”
Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, uno degli eroi della spedizione azzurra in Cile nella Coppa Davis vinta nel 1976 ha evidenziato degli aspetti che non erano sfuggiti nemmeno in presa diretta.
“Credo che alla lunga la semifinale sia cambiata nel momento in cui è uscita la migliore condizione fisica di Alcaraz“, ha esordito Bertolucci alla Rosea. “Durante l’avvicinamento al Roland Garros Carlos Alcaraz ha potuto lavorare tranquillamente sulla parte inferiore del corpo. E contro Sinner si è visto infatti quanto fosse scattante e fresco“, ha proseguito.
“Jannik si è fatto due settimane lontano non solamente dai campi di gioco, ma anche dalla palestra. Questo probabilmente ha fatto la differenza nell’incontro con lo spagnolo“, la conclusione della leggenda azzurra. Ad ogni modo, in attesa di completare il recupero fisico di cui sopra, Jannik si gode il raggiungimento della vetta del ranking mondiale: un traguardo veramente dolce, da interpretare come punto di partenza dal quale ricominciare a vincere.