C’è posta per Jannik Sinner: lo ha già fatto, ma non è ancora finita. La rivelazione dell’ex campione colpisce nel segno.
Il fatto che non si sia congratulato con lui a mezzo social, dopo il bis a Wimbledon, è stato interpretato dai detrattori in maniera univoca. Sono in tanti a pensare che Jannik Sinner abbia mal digerito la vittoria di Carlos Alcaraz all’All England Club e che viva male il divario, sempre più netto, che c’è tra loro due in termini di Slam. Posto che, per quello che ne sappiamo, potrebbe anche avergli scritto in privato, non essendo l’azzurro un tipo troppo plateale.
Sta di fatto che, torneo dopo torneo, la rivalità tra l’iberico e l’altoatesino si acuisce sempre più. E che ci sono buone ragioni per pensare che questa coppia esplosiva possa continuare a dare spettacolo per anni e anni, visti i presupposti. In attesa di scoprire di cosa saranno capaci, però, i tifosi e non solo continuano a parlare di loro a più non posso. Di come abbiano stravolto gli equilibri del ranking Atp e inaugurato, di fatto, una nuova era del tennis mondiale.
Ne ha tessuto le lodi perfino il leggendario Stan Smith, che ai microfoni della Gazzetta dello Sport si è lanciato in una disamina a tutto tondo sul numero 1 del mondo e sul suo più acerrimo rivale. Prima di tutto, una profezia: l’ex tennista di Pasadena è convinto che i due giovani fenomeni europei siano non solo il presente, ma anche il futuro dello sport che li ha resi celebri. Ha parlato di “rivalità longeva”, oltretutto, prima di sbilanciarsi e di dar loro qualche consiglio.
L’americano è convinto che Carlos e Jannik possano ancora migliorare ed è per questo che ha lanciato loro degli input ben precisi, attraverso questa intervista. Consapevole del fatto che abbia già fatto in tal senso passi da gigante, consiglia a Sinner di continuare a lavorare sul servizio, così da renderlo ancor più incisivo.
Meno tecnico il suggerimento indirizzato ad Alcaraz: Stan Smith ritiene che, più che sul versante tecnico, il fenomeno di Murcia debba lavorare sulla sfera emotiva e, più precisamente, sui momenti di “distrazione” e di “disordine” che spesso caratterizzano alcune fasi dei match di cui è protagonista.
Una disamina lucida e razionale che potrebbe tornare utile, ne siamo certi, ai due talentuosissimi campioni dell’Atp. E chissà che non riescano a mettere in pratica qualcosa già a partire dalle ormai imminenti Olimpiadi di Parigi, in occasione delle quali tutti sperano possano incrociarsi e regalare ai tifosi nuove emozioni.
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