Tifosi in delirio per le prospettive intorno a Jannik Sinner, il cui percorso nel 2024 potrebbe regalare una gioia anticipata.
Pur essendo stato designato, all’alba della stagione scorsa, come un obiettivo da perseguire e possibilmente da raggiungere, di questi tempi, nel 2023, la missione sembrava ancora difficile. Del resto dodici mesi fa Jannik Sinner non solo non era (ancora) il campione che tutti stiamo ammirando da mesi e di cui ormai conosciamo a memoria titoli e primati.
Era un ottimo giocatore, che avrebbe dovuto lottare a faticare per arrivare tra i primi 8 dell’ATP Race, la speciale classifica che a fine anno premia i migliori consentendo l’accesso alle ATP FInals, che avrebbero (e che avranno) sede a Torino. Ecco, l’obiettivo di Vagnozzi, Cahill e dello stesso tennista altoatesino oltre 52 settimane fa era quello di entrare nel ristretto club di cui aveva già fatto parte Matteo Berrettini nel 2021.
E che l’anno precedente aveva visto entrambi i tennisti di punta del movimento italiano fallire la missione. L’inizio di stagione di Jannik nel 2023 aveva lasciato sì tutto aperto, ma le prospettive non si presentavano poi così rosee. Eppure… Eppure, con un finale di stagione incredibile, contrassegnato dalle vittorie a Pechino, Vienna (precedute in estate da un’ottima semifinale a Wimbledon) il campione altoatesino riuscì a qualificarsi addirittura come quarto nella speciale graduatoria che premia i giocatori che hanno avuto il miglior rendimento nell’anno solare.
L’ufficialità dell’inclusione di Jannik nei migliori 8 arrivò a Vienna, nel bel mezzo del torneo poi vinto in finale contro Daniil Medvedev. Ebbene, quest’anno, grazie ad un 2024 da consegnare ai posteri, il pass potrebbe essere staccato molto prima.
Sinner, la qualificazione alle Finals è già (quasi) realtà
Grazie ai trionfi agli Australian Open, a Rotterdam e a Miami (senza dimenticare le semifinali conseguite ad Indian Wells e Monte Carlo) il nativo di San Candido è l’assoluto dominatore della Race 2024. Del resto, con soli due incontri persi nell’anno solare, era inevitabile avere il privilegio di guardare tutti dall’alto.
Con 4300 punti il campione azzurro ha messo una distanza siderale non solo tra sé e il nono in classifica (curiosamente quel Novak Djokovic che lo scorso anno veleggiava in testa) ma anche tra sé e la seconda piazza, occupata da quel Daniil Medvedev fermo a quota 2650. Seguono a ruota Zverev, Ruud, De Minaur, Alcaraz, Tsitsipas e Dimitrov.
Tutti ad abbondante distanza di sicurezza. Al punto tale che, già alla fine del mese di aprile – record assoluto per il tennis italiano – Jannik potrebbe già avere la matematica certezza di rientrare quanto meno tra i primi 8. Con diversi mesi di anticipo. Niente male per il nuovo idolo degli italiani.